EDITORIALE – 30 anni fa, il 19 ottobre 1993, ci lasciava Pietro Darago, sindaco di Moliterno, consigliere provinciale, autorevole esponente della Dc della Val D’AGRI.
Don Domenico Mastrangelo, indimenticabile parroco scomparso recentemente, lo definisce nel suo libro Grazie Pietro, “un grande figlio di Moliterno fisicamente alto,moralmente altissimo” . Con Pietro Darago la politica fu servizio, trasfondere amore per il proprio territorio,Moliterno, la Val D’Agri, testimonianza di un impegno senza ombre ma vero e profondo Pietro ha rivestito posti di responsabilità nel partito e nelle istituzioni.Sindaco per oltre 10 anni di Moliterno, primo presidente della Comunità Montana della Val D’Agri,componente dell’assemblea dell’Asl, consigliere ed assessore provinciale alla pubblica istruzione per due legislature.
A lui si devono la costruzione a Moliterno dì numerose opere pubbliche:il polo scolastico,la caserma della polizia stradale,l’area artigianale,l’avvio della progettazione della piscina e lo sviluppo della viabilità rurale nelle tante frazioni.Pietro Darago ha guidato con grande saggezza a Moliterno la fase di transizione della classe dirigente democristiana degli anni 60 brava dei Giulio Maglione,Antonio DeSio Nicola Pecora a quella dei giovani dei Nicola Orlando,Michele Mastrangelo,Vincenzo Marra, Antonio Soli mando, Mimi Latorraca fino al mai dimenticato Michele Micucci ed a Angela Latorraca che la fece partecipare ai corsi di formazione del movimento giovanile.
Ha gestito con generosità,delicatezza senza pensare al potere come potenza personale,ereditato ma concesso dalla comunità perché sia gestito per il bene comune. “Metterci al servizio delle classi più umili-diceva nel discorso di apertura della campagna elettorale del 1980-perché ci sentiamo più vicini alle loro esigenze.Non intendiamo mettere la politica al nostro servizio ma mettere la nostra esperienza,la nostra capacità al servizio della comunità, come impegno da assolvere in umiltà ma sempre con grande rigore morale,determinazione e coraggio “ In questa frase c’è tutto Pietro Darago e la sua ispirazione politica di cattolico democratico. E’vissuto in un tempo in cui c’erano i partiti veri, c’era come si dice la politica. Riandare a quel tempo significa ritrovare le ragioni del nostro impegno politico.
Oggi tutto sembra sommerso, ricordare Pietro serve per reagire ad un mondo che vive nella supponenza e nell’approssimazione. Pietro se n’è andato proprio alla vigilia del crollo dei partiti della Prima Repubblica e posso solo lontanamente immaginare il suo disagio, la sua sofferenza difronte allo scioglimento di quello che è sempre stato il suo unico partito:la Democrazia Cristiana. Era il partito della gente e non dei capi, era lo strumento formativo perché le ambizioni personali si coniugasse con la capacità.Gli aspiranti ad assumere responsabilità nelle amministrazioni non erano avventizi o investiti dal signore di turno. C’era l’orgoglio dell’appartenenza, la voglia di partecipare, il forte desiderio di contribuire.
Nei partiti, nell’associazionismo nasceva la classe dirigente,nel libero pensiero e nelle visioni nuove si allargava l’area della democrazia. Pietro Darago veniva da quella realtà, il suo mondo politico che fu di tanti a Moliterno va recuperato perché ideali e valori siano patrimonio di tutti. A 30 anni dalla sua morte lo voglio ricordare nel suo stile che lo caratterizzava e lo faceva stimare e rispettare da tutti compreso i suoi avversari politici.Pacato, elegante, distinto, fine, garbato che ha segnato una bella pagina nella storia politica di Moliterno e della Val D’Agri.