Roma – Promozione, studio e tutela dei siti geologici dell’area protetta. Questo il cuore dell’accordo di collaborazione siglato tra l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) e il parco dell’Appennino Lucano, al ministero dell’Ambiente. Tra i punti dell’intesa, in particolare l’Ingv fornirà supporto tecnico-scientifico per la realizzazione di progetti e attività divulgative, e avrà accesso all’area protetta per effettuare le attività legate alla ricerca scientifica e al monitoraggio.
Oltre che per il suo patrimonio ambientale, archeologico e culturale, il territorio del parco della Val d’Agri si caratterizza per essere stato sede del terremoto del 16 dicembre 1857 di magnitudo 7.0. “Con il protocollo – ha osservato il ministro dell’Ambiente Sergio Costa – si riconosce da un lato il grande lavoro di crescita istituzionale svolto dal parco dell’Appennino Lucano, dall’altro il forte impegno scientifico da sempre profuso dall’Ingv. Questo accordo rappresenta bene come i temi della geologia, della sismologia e della vulcanologia si fondono perfettamente con la realtà di un parco nazionale”.
“L’accordo è di particolare interesse per le attività del nostro istituto – ha dichiarato il Presidente dell’Ingv, Carlo Doglioni – il rischio sismico in Basilicata non deve essere sottovalutato ed è fondamentale per noi migliorare sempre di più lo studio del territorio per la mitigazione. Ci auguriamo, dunque, che questo sia il primo passo di un lungo percorso di collaborazione che possa coinvolgere l’intera regione Basilicata”.
“Lo scopo di questo accordo – ha fatto presente il commissario del parco, Giuseppe Priore – è anche l’avvio di una politica turistica di scambi a livello europeo che possa accrescere anche all’estero la conoscenza e l’interesse per il nostro territorio”.