Quante parole si dicono davanti a un caffè? Cafè Royal di Marco Balzano

EDITORIALE – In una via di una grande città vivono tante persone; persone con età diverse, origini diverse, ma anche professioni, e quindi reddito, e quindi abitudini, diverse.

Siamo a Milano, in via Marghera, le vite che scorrono si incrociano in un bar della città, facendone il centro di un mondo variegato. Tutti sono passati almeno una volta dal bar, luogo della vita: erano soli, o in coppia, o in gruppo, e si sono fermati per un caffè, un bicchiere d’acqua, un aperitivo. Persone connesse e sconosciute allo stesso tempo. I personaggi di questo romanzo corale si incrociano ogni giorno, si salutano, a volte si confidano e altre si ignorano. Una coralità fatta di sguardi, parole, confidenze, silenzi che attraversano i tavolini o si posano sul bancone del bar, prima di volare via.

Storie che corrono a perdifiato, racconti di vita differenti accomunati da un senso di nostalgia, di smarrimento, di paura e, a volte, da una incompiutezza propria di chi non sembra riuscire a vivere appieno. Le persone ritratte dalle parole di Balzano appaiono legati da un filo invisibile, mossi come burattini sul palcoscenico della vita, in quel teatro dove spesso ci si sente soli anche se si è circondati da milioni di persone; questo è ciò che accade soprattutto nelle grandi città. Lo scrittore fa emergere un senso di incomunicabilità con il mondo circostante, amplificato dal periodo post pandemico che ci ha resi, spesso, spaesati e incerti, incapaci di ricostruire e ricucire appieno le relazioni.

Cafè Royal è un libro contemporaneo che pone il lettore dinnanzi a un frammento di realtà. Diretto e sfacciato, Balzano sembra cogliere alcune essenze dell’umanità che ci circonda. Una prosa puntellata da tante verità, con le quali l’autore ci regala una ventata di freschezza e con cui riusciamo, leggendo attentamente, ad addentrarci in questo non luogo dell’anima.