POTENZA – Sono cinque i referendum su cui si pronunceranno gli elettori l’8 e il 9 giugno. Al 31 dicembre 2024 in Basilicata sono oltre 573 mila le donne e gli uomini iscritti alle liste elettorali, di cui poco più di 130 mila all’estero. L’esito del referendum dipenderà – come dispone la Costituzione – dall’affluenza. Dovrà aver partecipato il 50 per cento più 1 degli aventi diritto e le proposte saranno approvate se il sì avrà ottenuto la maggioranza dei voti validi. Proprio la partecipazione degli elettori residenti fuori dai confini nazionali è uno dei fattori che potranno pesare sul raggiungimento del quorum. Questi potranno votare per posta o tornando in Italia.
Una spinta all’affluenza potrebbe arrivare invece dall’opportunità data a chi lavora, studia o si trova temporaneamente in un comune diverso da quello di residenza. La richiesta doveva essere presentata entro il 5 maggio. Le operazioni tra gli uffici elettorali dei comuni coinvolti sono ancora in corso; manca, pertanto, il dato su quanti lucani hanno chiesto di votare fuori regione o su quanti lo faranno, eccezionalmente, in Basilicata.
Sono il lavoro e la cittadinanza i temi dei quesiti. In caso di vittoria, il primo prevede il reintegro di chi è stato licenziato in modo illegittimo, secondo le norme del Jobs Act. Il secondo vuole eliminare il limite massimo di sei mensilità per il risarcimento in caso di licenziamento ingiustificato nelle piccole imprese. Il terzo interviene sulla disciplina dei contratti a termine introducendo l’obbligo di causale per la loro stipula. Il quarto estenderebbe la responsabilità alle imprese appaltanti in caso di infortunio sul lavoro.
Con l’ultimo, si ridurrebbe da 10 a 5 anni il soggiorno continuato richiesto agli stranieri per ottenere la cittadinanza italiana.