15 aprile 2011 – 15 aprile 2021 – “Restiamo umani” scriveva il giornalista, scrittore, attivista Vittorio Arrigoni, morto a Gaza il 15 aprile 2011, dieci anni fa.
Il 5 novembre 2011 Libera Basilicata gli assegnò il “4° riconoscimento nazionale Mimmo Beneventano”, alla memoria.
POTENZA – Vittorio Arrigoni era un Giornalista e operatore della comunicazione del Sud del Mondo distintosi nella lotta per la promozione dei diritti umani, dello sviluppo, della democrazia attraverso i media. Il 14 aprile 2011, a Gaza all’uscita da una palestra, un commando, un presunto gruppo di estremisti salafiti, lo sequestra. In un video pubblicato su YouTube viene mostrato bendato e legato. Il giorno successivo, il 15 aprile 2011, Vittorio fu ucciso. Aveva 36 anni. Le motivazioni restano oscure.
A dieci anni dalla sua morte lo vogliamo ricordare con una delle sue frasi preferite: << Io che non credo alla guerra, non voglio essere seppellito sotto nessuna bandiera. Semmai vorrei essere ricordato per i miei sogni. Dovessi un giorno morire – fra cent’anni – vorrei che sulla mia lapide fosse scritto quello che diceva Nelson Mandela: “Un vincitore è un sognatore che non ha mai smesso di sognare”>>.
“Restiamo Umani” è stato l’urlo di Vittorio Arrigoni.
Un urlo disperato e a volte di speranza.
“Restiamo umani” gridava Vittorio.
“Restiamo umani” vogliamo urlare anche noi.
Restiamo umani contro la corruzione dell’industria mediatica, il bigottismo dei ceti medi, l’imperdonabile assopimento della coscienza civile.
Restiamo umani con la brama di Verità, prima di ogni anelito.
Restiamo umani davanti all’abbuffata di un pasto nudo, crudo, amaro quanto basta per non poter essere digerito.