#RockInQuarantine, Gli Spari Sopra, Vasco Rossi, Pino Daniele e gli Eurythmics

EDITORIALE – L’album di oggi è legato alla mia prima “videocassetta” di un concerto live. Era il 1993, dovevo compiere ancora undici anni e Vasco Rossi pubblicava il suo “Gli Spari Sopra”, di cui ricevetti subito musicassetta e Vhs

Erano gli anni in cui con l’inseparabile Antonio Albanese, bassista, cultore musicale ed esperto di “Vascologia”, si passavano i pomeriggi al “Cerruto” ad ascoltare i grandi gruppi rock del passato, variando tra i celebri Deep Purple e Pink Floyd, fino agli italiani Litfiba, Pfm e l’immancabile Vasco.

Album che subito mi colpì dalla prima canzone, con “Lo Show”, le cui prime note riprendono Child in Time dei Deep Purple. Forse l’album “più rock” a mio modesto avviso del Blasco, che riunisce tutta la sua vecchia combriccola con Solieri, Golinelli, Tedeschi, Braido e Devoti, riprendendosi il suo “fido scudiero” Massimo Riva, coautore di “Vivere”, capolavoro malinconico e speranzoso che, soprattutto in questi giorni bui, vale la pena di riascoltare.

“Hai ragione tu” è una ballata rock con dentro di sé un chitarrista d’eccezione e un autore internazionale: Pino Daniele compare come ospite con l’assolo di chitarra e i cori del pezzo: Non vi basta per riascoltarlo? Bene, allora vi dico anche che la musica è di Dave Stewart degli Eurythmics.

Delusa è un altro brano intramontabile che ancora oggi crea ironia e ilarità: Venne pubblicato nella prima versione del disco uscito il 14 dicembre 1992 insieme a “Gli spari sopra”, “Se è vero o no” e “L’uomo che hai di fronte”. In Delusa ci sono riferimenti al programma Non è la Rai, le ragazze protagoniste e l’ideatore Gianni Boncompagni: quest’ultimo, risentitosi, fece cantare ad Ambra Angiolini la stessa canzone sostituendo la parte «però, quel Boncompagni lì» con «però, quel Vasco Rossi lì».

Arriviamo al pezzo topico che da il titolo all’album. Gli spari sopra è stata scritta da Vasco per il testo, mentre la musica, riarrangiata, è stata presa da un brano di tre anni prima del gruppo irlandese An Emotional Fish dal titolo Celebrate. Nel brano originale il ritornello recita “This party’s over”, che è stato trasformato in “Gli spari sopra”, vocalmente simile.

Il video del brano, girato nello stesso penitenziario dove fu girato Fuga da Alcatraz, venne proiettato in contemporanea in 180 sale cinematografiche.

Ma l’album è contenitore perfetto di due canzoni a mio modesto avviso inarrivabili, come Stupendo e Se è Vero o No, brani che ancora oggi, nei live o nei Medley del Vasco, trovano uno spazio insostituibile per armonia e significati.

Uno spaccato di attualità e rivalsa sociale, rivendicata anche nella ironica “Se Non Appari Mai”, che forse segna un Vasco Rossi meno “autobiografico” del solito, ma sicuramente energico per quanto riguarda la sua efficacia ed evoluzione rock.

Un 1993 vissuto in stato di grazia, con sold out in tutti gli stadi e con Gli Spari Sopra che segna il primo album “d’esportazione” del Blasco nazionale, con oltre 1.000.000 copie vendute.

E’ un Vasco un po’ prog e un po’ indie rock britannico che, coadiuvato da una squadra di musicisti di alto livello, sale in cattedra con un album da ascoltare e riascoltare tutto d’un fiato, tra grinta, ironia e “cinismo televisivo”.