In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ricordiamo che ogni abuso è una ferita che colpisce tutta la società. Non possiamo restare indifferenti, dobbiamo agire, informare, sensibilizzare. Ogni voce conta, ogni gesto di solidarietà fa la differenza. Insieme, possiamo costruire un futuro libero dalla violenza.
Lauria (PZ) – Si è concluso con grande successo l’incontro organizzato dai Volontari del Servizio Civile di Lauria in occasione della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne, un evento che ha visto la cittadinanza rispondere numerosa e con grande coinvolgimento. La giornata è iniziata con un’attività di sensibilizzazione presso gli Istituti superiori di Lauria, dove i Volontari hanno distribuito segnalibri ideati per informare e sensibilizzare sul tema della violenza sulle donne. Questo momento ha rappresentato un’importante occasione di dialogo con studenti e docenti, stimolando interessanti confronti e riflessioni. La distribuzione è poi proseguita nelle piazze, nei bar e presso le attività commerciali di Lauria, raggiungendo un pubblico ampio e diversificato. Il momento centrale della giornata è stato il convegno pomeridiano, tenutosi nella Sala Consiliare del Municipio di Lauria, che ha registrato una partecipazione sentita e consapevole. L’incontro, che è stato moderato da Mario Cresci, volontario del Servizio Civile, si è aperto con i saluti della Consigliera con delega alla Cultura e alle Pari Opportunità, Lucia Guerriero, che ha condiviso una sentita riflessione personale. A seguire, le volontarie Servizio Civile Giovanna Ielpo, Felisia Cresci e Diana Ricciardi hanno illustrato rispettivamente il tema generale della violenza sulle donne e le circostanze che hanno determinato l’istituzione di questa giornata., le iniziative svolte durante la mattinata e alcuni contributi significativi inviati da diverse personalità. Tra questi, una poesia del concittadino Rocco Papaleo e delle preziose riflessioni di alcune beneficiarie di Medihospes. Questo momento ha rappresentato anche un’occasione speciale per esprimere un sentito ringraziamento alle tre artiste che, con il loro talento e sensibilità, hanno realizzato le opere presenti sui segnalibri creati dai volontari: Francesca Fortino, Francesca Ielpo e Lidia Di Giorgio. Particolarmente toccante è stata l’interpretazione di Beatrice Carlomagno per gli Amici del Teatro, che ha raccontato con grande intensità la vicenda di Kitty Genovese, vittima di un brutale femminicidio a New York nel 1964. Daniela Di Sario, educatrice di Arci, e Sabrina Nicodemo, assistente sociale, hanno arricchito il dibattito accompagnate dalle riflessioni di donne e uomini, che con parole sincere e toccanti, hanno espresso il loro rifiuto verso ogni forma di violenza, evidenziando l’importanza di una prospettiva inclusiva. Gli interventi sono poi proseguiti con Antonella Viceconti, Presidente regionale del Cif Basilicata, che ha delineato un quadro della situazione attuale in Italia, riportando dati significativi sulle vittime annuali, e con Lucia Carlomagno, Vicesindaca con delega alle Politiche Sociali, che ha espresso preoccupazione per l’indifferenza ancora diffusa tra la popolazione, sottolineando l’importanza di eventi come questo per scuotere le coscienze. Il Sindaco Gianni Pittella ha invece richiamato l’attenzione sull’urgenza di mantenere alta l’attenzione sul tema ogni giorno, oltre le ricorrenze ufficiali. A chiudere il Convegno è stata Margherita Perretti, Presidente della Commissione Regionale Pari Opportunità Basilicata, che ha ripercorso brevemente le riflessioni emerse e si è soffermata sull’incremento delle vittime di violenza durante la pandemia, ribadendo l’importanza di politiche attive e mirate per contrastare questo fenomeno. I Volontari del Servizio Civile hanno espresso grande soddisfazione per il riscontro positivo ottenuto, evidenziando come l’iniziativa abbia contribuito a rafforzare il senso di comunità e a stimolare un impegno condiviso nel contrastare la violenza sulle donne. L’evento si è concluso con un ricco scambio di riflessioni tra i presenti, confermando ancora una volta la necessità di promuovere momenti di dialogo e azioni concrete per costruire una società più giusta e rispettosa ogni giorno.
Per concretizzare il nostro impegno, abbiamo deciso di ricorrere a dei segnalibri che abbiamo consegnato all’ingresso della scuola agli studenti, ai docenti e a tutto il personale scolastico; ai dipendenti del Municipio e a tutti i presenti al convegno (che si terrà oggi alle 16:00). Questi segnalibri, però, non sono stati realizzati in modo casuale. Ogni frase, ogni immagine, è stata scelta con cura per stimolare una riflessione profonda, per suscitare emozioni, per toccare il cuore di chi li osserva. Un ringraziamento speciale va a tre artiste che, con il loro talento e la loro sensibilità, hanno realizzato gratuitamente le opere presenti sui segnalibri: Francesca Fortino, Francesca Ielpo e Lidia Di Giorgio
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APPELLO E CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE SUL TEMA DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE. Riteniamo che le parole abbiano un potere straordinario: una riflessione profonda o una frase significativa possono accendere la consapevolezza, toccare le coscienze e ispirare un cambiamento positivo nella nostra comunità. Per questo motivo, abbiamo chiesto ad alcune personalità se volessero condividere con noi un pensiero o una riflessione personale su questo tema. DI SEGUITO I CONTRIBUTI:
La violenza di genere ha radici ancestrali e culturali di stampo patriarcale. Non è solo fisica: ricatto psicologico o economico, insulti e minacce. Per arginare il problema educazione egualitaria, sostegno psicologico agli uomini, rafforzare le leggi che proteggono le donne, punire adeguatamente senza sconti.
(Maria Pia Papaleo, docente e attrice)
“Las chicas son guerreras!”
“Le donne sono guerriere!”
(Valeria)
Amare una donna per alcuni uomini è sinonimo di legame morboso, esclusivo, egoistico. L’amore vero, invece, è un sentimento che si fonda su altri principi, quali la condivisione, l’altruismo, la promozione del benessere e della felicità dell’altro/a. La famiglia, la scuola e tutte le altre agenzie educative dovrebbero porsi un unico obiettivo: educare all’affettività, al rispetto dell’altro, al dominio dei propri istinti, a capire che la donna appartiene solo a sé stessa e non è proprietà di nessuno. Questi principi devono essere inculcati dalla più tenera età. Bisogna fare crescere i nostri figli in ambienti in cui siano banditi il sopruso, la prevaricazione, la violenza. Al contrario, devono prevalere gli esempi di tolleranza, di condivisione, di sostegno, di comprensione, di benevolenza, di tenerezza e di amore.
(Ginetta Scaldaferri)
OGNI 72 ORE I GIORNALI, I MEDIA, DANNO LA NOTIZIA DI UN FEMMINICIDIO.
OGNI 72 ORE UNA DONNA VIENE UCCISA DA UN UOMO, IL PIÙ DELLE VOLTE A LEI VICINO: L’EX, IL COMPAGNO, IL MARITO, IL FIGLIO.
NOVANTANOVE LE VITTIME DALL’INIZIO DELL’ANNO. UNA CIFRA TROPPO ALTA CHE DIVENTA ANCORA PIÙ IMPORTANTE SE AGGIUNGIAMO LE VITTIME CHE NON FANNO NUMERO, QUELLE CHE SUBISCONO VIOLENZA PSICOLOGICA CHE EQUIVALE AD ANNULLAMENTO DELLA DIGNITÀ.
CHI DENUNCIA, PURTROPPO, ANCORA TROPPO SPESSO, IMBRACCIA UNA CROCE E LA PORTA DA SOLA.
È QUESTO IL PROBLEMA:
OGGI, E SEMPRE, CHIEDIAMOCI COSA POSSIAMO FARE CONCRETAMENTE PER CAMBIARE LE COSE.
COSA POSSIAMO FARE AFFINCHÉ NESSUNA SI SENTA MAI PIÙ SOLA.
(Maria Concetta De Simone, giornalista)
Affrontare i temi della violenza di genere e del femminicidio senza cadere nella banalizzazione, educando all’uso delle parole e favorendo atteggiamenti consapevoli e responsabili. Il nostro compito è informare, approfondire, educare nell’ottica di un vero e proprio cambiamento culturale. A questo la Scuola può contribuire in modo decisivo.
(Lorenzo Santandrea, Dirigente scolastico ISS “Miraglia” – Lauria)
Oggi dicevano alla radio che le donne ci salveranno.
Per me non è una novità.
A me m’hanno già salvato.
Se non fosse per le donne neanche mi alzerei dal letto. E per essere diretto dico che non avrei motivazioni.
Tanto per cominciare non scriverei canzoni.
Ci sono esemplari maschi degni di rispetto.
Anch’io alcuni giorni davvero non son male.
Ma solo se prevale la mia parte femminile.
(Poesia di Rocco Papaleo)
“La violenza secondo me è un’ingiustizia fatta alle donne. È molto indegna e in verità non dovrebbe esserci. È importante rispettare il proprio prossimo e trattare le donne allo stesso modo in cui vuoi essere trattato”
(Machata)
Le parole definiscono il mondo che creiamo e che abitiamo. Per questo motivo sono spesso usate per ricordare a tutti la necessità di abbattere alcuni stereotipi, di lottare contro ogni forma di violenza o di contribuire alle pari opportunità per uomini e donne. Spesso però le parole sono utilizzate solo con funzione retorica senza sfruttare al massimo il loro effettivo potenziale. Si cade così facilmente nella litania delle narrazioni utili a riempire qualche palco, l’ego di qualche narcisista affaticato o i pomeriggi noiosi di intellettuali da salotto. A volte sono le stesse istituzioni a celebrare la necessità di combattere la violenza contro le donne o a sottolineare l’imperativo di contribuire alle pari opportunità tra uomini e donne salvo poi fare esattamente il contrario. La speranza e la convinzione è che il vostro impegno da volontari non sia solo un vuoto esercizio retorico, ma contribuisca a sfruttare appieno il potenziale delle parole. Che non è quello di riempire i palchi o di puntellare ego sconsolati, ma quello di cambiare il mondo. In questo sforzo uomini e donne non possono che essere alleati perché è nel rispetto della dignità dell’altro che si misura la nostra dignità. Senza retorica ma con fatti concreti.
(Pasquale Annicchino, Professore presso il Dipartimento di Giurisprudenza – Università degli Studi di Foggia)
“La violenza contro le donne è una ferita che colpisce l’intera società. Solo promuovendo il rispetto, l’educazione e l’uguaglianza possiamo costruire una comunità giusta, dove ogni donna sia libera e capace di costruire autonomamente il suo percorso. Garantire parità di retribuzione e opportunità è essenziale per colmare il gender gap e costruire una comunità più giusta, inclusiva e solidale.”
(Marcello Pittella, Presidente del Consiglio regionale della Basilicata)
Il 25 novembre ricorre la “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza degli uomini contro le donne”, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 17 dicembre 1999.
La violenza di genere è uno dei problemi più urgenti del nostro Paese, che sta drasticamente dilagando nella nostra società in tutte le sue forme, in modo trasversale e su scala intergenerazionale, senza distinzione di classi sociali, città, paesi, che ha le sue radici nella cultura patriarcale e negli stereotipi. La violenza si presenta sotto varie forme: fisica, sessuale, psicologica, economica, digitale (odio in rete, revenge porn), stalking, fino al caso estremo del femminicidio. Le armi per contrastarla sono innanzitutto la formazione e la prevenzione. Oltre all’applicazione delle leggi in modo fermo, occorre sviluppare un’azione di natura socioeducativa, formativa, culturale con un ammontare idoneo di risorse dedicate. Occorre, quindi, per prevenire la violenza, intervenire in modo specifico sull’educazione scolastica e la formazione universitaria, con un approccio che sia strutturale e non emergenziale. Occorre contrastare quegli stereotipi e quei pregiudizi con una rivoluzione culturale che promuova la piena parità nel riconoscimento delle differenze. Nessuna pena, anche la più esemplare e severa, sarà sufficiente a sconfiggere la violenza di genere, se non assumiamo la battaglia culturale come priorità. Anche l’uso del linguaggio e di una corretta comunicazione dei media diventa essenziale, come ricorda la stessa Convenzione di Istanbul.
(Margherita Perretti, Presidente CRPO Basilicata)
“La violenza è sbagliata
disobbedire è sbagliato
comportarsi male è sbagliato
non sentirsi ascoltate è sbagliato”
(Anonimo)
Essere donna oggi significa lavorare giorno dopo giorno per cercare di restare in equilibrio sul sottile filo che unisce tutte le aree della nostra vita: mamma, figlia, lavoratrice, dirigente, compagna, tutto fare, manager della famiglia. È una grande sfida ma anche una “meravigliosa avventura” perché la forza delle donne vince ogni ostacolo!
(Lucia Carlomagno, Vicesindaca Lauria)
“El tratar bien a una mujer es cambiar una sociedad”
“Trattare bene una donna, è cambiare la società”
“Tu lucha es mi lucha, no te puedes callada”
“La tua lotta è la mia, non puoi restare zitta”
(Susana Pintado)
Gentili amici,
Esprimendovi il mio grande apprezzamento per l’iniziativa assunta sul tema del contrasto alla violenza contro le donne, condivido innanzitutto il vostro assunto: le parole sono pietre, la consapevolezza di alcuni valori non è un bene che può restare in una custodia recondita del nostro cuore, ma deve diventare un lievito che si diffonde con il dialogo, il confronto e la sensibilizzazione.
Sembra quasi una ovvietà sottolineare che ognuno di noi dovrebbe essere contrario a qualsiasi azione violenta, di carattere fisico o morale e verbale. Il mondo che viviamo ci propone esempi quotidiani di violenza di ogni tipo, che attraversa plagio, costrizione, sottomissione, mobbing, lesioni fisiche a volte mortali… e in tutto ciò alcuni contenuti dei social media incoraggiano colpevolmente ad assumere tali comportamenti come stili ed esempi da emulare. Contro le donne si è scatenata una escalation di violenze, non si contano le donne oggetto di femminicidio, frutto anche di una cultura tradizionale fondata su una sorta di superiorità di genere a danno della donna.
Ci sono azioni istituzionali assunte ed in corso a tutti i livelli, ma ciò che è ancora non sufficiente è la condivisione di principi e di valori fondati sul ripudio della violenza e sul rigetto della violenza contro le donne. Tocca alle famiglie, alla scuola, alla politica, alla Chiesa e a tutti i soggetti sociali promuovere questi principi e questi valori. Voi lo state facendo, tutti noi dobbiamo farlo con sempre maggiore determinazione!
(Gianni Pittella, Sindaco di Lauria)
Reel (video) post evento pubblicato su FACEBOOK e su INSTAGRAM
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