di Emanuele Cantisani
GENOVA – Nella lotta per non retrocedere, causa la sconfitta per 2-0 contro l’Udinese, la prima condannata è la Sampdoria. I blucerchiati occupano il 20esimo posto in classifica a quota 17 punti dopo 34 giornate, con soli 20 gol realizzati e ben 61 subiti. Per descrivere ulteriormente la disastrosa stagione dei liguri, basti pensare che il miglior marcatore della rosa è Manolo Gabbiadini, con soli 6 gol in tutto il campionato fino a questo momento; e nonostante ciò, non è il dato peggiore per analizzare l’andamento. Infatti, confrontandolo con la passata stagione, emergono ben 13 punti di differenza ottenuti in meno: davvero troppi per mettere la permanenza nella massima serie ai ragazzi di Stankovíc.
È proprio quest’ultimo, l’allenatore serbo, a crederci fino alla fine, l’unico a sperare e ad incitare la salvezza in ogni sua dichiarazione, a portar addirittura la squadra sotto la curva prima del match contro il Torino e far scattare una foto iconica per il club: l’intera rosa vicina allo striscione che recitava “Giù le mani dalla Sampdoria”. È proprio correlata a ciò la grande preoccupazione da parte dei tifosi doriani, i quali temono oltre che la retrocessione addirittura il fallimento. Il passaggio in B infatti, sembrerebbe davvero il male minore per i supporter genovani, viste le gravi condizioni finanziarie della società.
Come riportato da Open, infatti, il primo di marzo il tribunale di Genova ha sterilizzato la possibilità dei creditori di chiedere il fallimento della società in concordato, dopo le disavventure del proprietario Massimo Ferrero. Per 120 giorni si è dato tempo quindi di trovare una soluzione che scongiuri il fallimento, ma dopo 60 giorni ormai passati invani e la sola cosa certa emersa che l’ipotesi di risolvere tutto con la sottoscrizione di un bond da 30 milioni di euro non risolverebbe i problemi, i dubbi e le preoccupazioni dell’ambiente doriano sono più che giustificate. Servirebbero almeno 100 milioni di euro con l’Agenzia delle Entrate disposta a chiudere un occhio sui debiti fiscali, concedendo proroghe e lunghi piani di rateizzazione.