TORTORA (CS) – Nella giornata di ieri, giovedì 19 ottobre 2023, il Ministero dell’Ambiente, con decisione del commissario ad acta Paolo Cagnoli, ha emesso un provvedimento di rinnovo dell’Autorizzazione integrata ambientale in favore della società Cogife Ambiente Srl, che gestisce il depuratore di rifiuti liquidi pericolosi e non in località San Sago tra i Comuni di Tortora e Maratea.
Si avvera tristemente così il timore di associazioni, cittadini e istituzioni comunali. Con questa decisione, infatti, l’impianto potrà tornare in funzione dopo dieci anni di inattività. Il sito industriale era stato infatti sequestrato e chiuso a dicembre del 2013 dai finanzieri del comando provinciale di Cosenza, al termine di un’indagine su reati ambientali commessi dal 2009.
L’autorizzazione è stata rilasciata con una durata di 10 anni dall’emanazione del provvedimento e con alcune condizioni ricavate dai documenti presentati dai vari enti interessati. Il gestore è inoltre obbligato alla “manutenzione ordinaria e straordinaria” degli impianti e delle opere oltre a rispettare le “norme in materia di gestione dei rifiuti”. Arpacal si occuperà della vigilanza ed il controllo sul rispetto delle condizioni ambientali.
Gli interessati potranno presentare ricorso al Tribunale amministrativo della Regione Calabria, entro 60 giorni, o in alternativa al Capo dello Stato, entro 120 giorni.
Le attività del depuratore di San Sago sono state a lungo state osteggiate dalle varie amministrazioni che si sono succedute nella gestione del Comune di Tortora, dai Comuni limitrofi sia calabresi che lucani e da alcune associazioni ambientaliste fino a una mozione contro la riapertura approvata nel consiglio regionale di Basilicata.
Il sindaco di Tortora, Antonio Iorio, ha espresso delusione per il rinnovo dell’autorizzazione, preannunciando l’impugnazione del provvedimento in sede amministrativa. “La decisione – ha detto Iorio – è deludente sia sotto l’aspetto politico che tecnico. La vicenda é emblematica di una Calabria priva di rappresentanza politica, per quanto riguarda sia la maggioranza che la minoranza, incapace di esprimere una volontà di tutela delle istanze dei calabresi. Nessuno ha mosso un dito per risolvere questa problematica”. “Sul piano tecnico, poi – ha aggiunto il sindaco di Tortora – è stato mortificato l’immane lavoro documentale svolto sia dal ministero che dal dipartimento Ambiente della Regione”.