Il consigliere del M5s: “L’impressione sempre più tangibile è che la Giunta Bardi non abbia minimamente contezza della gravità del problema e si preferisca andare avanti per inerzia, nascondendo la polvere sotto il tappeto”
POTENZA – “Lo avevamo appreso per le vie brevi nel tardo pomeriggio di ieri che le commissioni consiliari II e IV previste sarebbero state rinviate. All’ordine del giorno vi erano le audizioni dei direttori generali delle strutture sanitarie per chiarire le strategie di management atte a fronteggiare la grave carenza di personale che attanaglia il comparto della sanità pubblica. Nel frattempo, ieri, la trasmissione televisiva ‘Presadiretta’ ha analizzato lo stato disastroso in cui versa la sanità lucana. È duro prenderne atto, ma è solo grazie all’encomiabile lavoro delle associazioni di volontariato come AGATA di Pisticci che si riescono a garantire la prevenzione e le cure per quei cittadini lucani che altrimenti vi rinuncerebbero per problemi economici”.
Lo afferma il consigliere regionale del M5s, Gianni Perrino che aggiunge. “E non è affatto sufficiente nascondersi dietro il fatto che si tratta di problemi che interessano più parti del territorio nazionale. L’impressione sempre più tangibile è che la Giunta Bardi non abbia minimamente contezza della gravità del problema e che si preferisca andare avanti per inerzia, nascondendo la polvere sotto il tappeto e affidandosi a meme da teenager, diffusi sui canali social unofficial (ma non troppo). È ormai chiaro che il Generale Bardi si sia servito di AGENAS per buttare un po’ di fumo negli occhi degli amministratori, guardandosi bene dal mettere a terra un vero e proprio piano operativo per riorganizzare la sanità lucana. Il rischio reale è quello di ritrovarsi a fare i conti con misure spot a ridosso delle elezioni, con il solo risultato di ottenere provvedimenti favorevoli all’amico di partito con pacchetto di voti annesso”.
“Forse Bardi – conclude – invece di chinarsi alle velleità secessioniste dell’autonomia differenziata, farebbe bene a concentrarsi sulle evidenti criticità, come la grave carenza di personale e quelle strutturali che affliggono la sanità regionale”.