Lauria (PZ) – In questo articolo voglio parlarvi di una tela conservata nella Chiesa madre di San Nicola su cui è raffigurato Sant’Alfonso Maria de’ Liguori. La tela, restaurata qualche anno fa, è stata realizzata da Mariano Lanziani pittore di origini lauriote.
Sull’ opera, di notevoli dimensioni, è raffigurato Sant’Alfonso Maria de’ Liguori in preghiera, circondato da una moltitudine di creature angeliche e da Gesù che mostra il cuore divino.
Protagonista della scena è il Santo Vescovo e Dottore della Chiesa, colto in un momento di preghiera, infatti viene raffigurato inginocchiato in adorazione, lo testimoniano le braccia incrociate sul petto, chiaro segno di devozione e gesto che esprime l’umiltà, la modestia. Sant’Alfonso è rappresentato in tarda età con le tipiche vesti dei Redentoristi, l’Ordine da lui fondato nel 1732. Egli sembra quasi interrompere le sue preghiere per voltarsi verso lo spettatore ed invitarlo a venerare il Sacro Cuore di Gesù.
Nella parte inferiore della tela sono dipinti due angeli che reggono gli attributi tipici del Santo: la mitra e il bastone pastorale, classici attributi vescovili, mentre sulla parte superiore sono rappresentate diverse creature angeliche e Gesù con il Sacro Cuore circondato da luce divina.
Sant’Alfonso aveva una particolare devozione per il S. Cuore, infatti scrisse una Novena del Sacro Cuore.
Il dipinto è firmato e datato in basso a destra: Pinse M. Lanziani 1948 e presenta un’iscrizione dedicatoria in basso a sinistra: IN MEMORIA DELLA SIG. ALFONSINA CALABRESE MIRAGLIA IL FIGLIO MATTEO
Forse questa tela è una copia di un dipinto realizzato nel 1800 e andato perduto, in quanto pare che Monsignor Laudisio, il Vescovo di allora, fosse molto devoto a Sant’Alfonso e avrebbe chiesto più volte la realizzazione di una tela a lui dedicata.
Per di più il Monsignore era un Redentorista e voleva far costruire una casa per i Redentoristi nell’ex convento di San Bernardino a Lauria Inferiore, volontà che per una serie di cause non fu attuata.
Sant’Alfonso, inoltre, nel 1727 dopo la sua ordinazione sacerdotale come prima campagna missionaria venne in Basilicata nella diocesi di Campagna, e in altre diocesi vicine.
Infine, è da sottolineare il rapporto esistente tra il Beato Domenico Lentini e Sant’Alfonso, rapporto non tanto da intendersi in senso di conoscenza personale, poiché quando Sant’Alfonso morì il Beato aveva solamente sedici anni, ma più che altro come rapporto spirituale e dottrinale.