Scanzano Jonico (MT) – Da ieri il consiglio comunale di Scanzano Jonico è sciolto per sospette infiltrazioni mafiose. Non è lontano quel 2003 quando la comunità lucana interamente si schierò in una battaglia che ha segnato il futuro della terra lucana e che oggi ha obbligato la Ministra Lamorgese a questa decisione. Il Metapontino non è zona facile e si assiste spesso a casi poco piacevoli e da tempo Don Marcello Cozzi, esponente di Libera, a mettere in guardia sulle infiltrazioni mafiosi.
Nell’ultimo anno si sono susseguiti quattro blitz della Dda di Potenza e riprendendo le parole di Curcio che al suo insediamento dichiarava che “in Basilicata la mafia esiste”. Il provvedimento è stato formalizzato e porterà al commissariamento della cittadina per 18 mesi.
Sui social sin da ieri hanno postato in una nota congiunta Claudio Scarnato, segretario provinciale dei democratici e responsabile amministrativo dell’azienda agricola familiare e Rossana De Pascalis, consigliera comunale di minoranza e azienda di famiglia presa di mira ad inizio 2019: “Da cittadini della comunità di Scanzano Jonico, di cui tra l’altro abbiamo avuto l’onore di amministrare negli anni precedenti, esprimiamo il nostro più profondo rammarico per quanto accaduto in queste ore soprattutto pensando alla tanta gente onesta che lavora e vive nella nostra città. Rispettiamo la decisione del Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, e ci auguriamo che gli accertamenti delle autorità competenti, possano restituire l’integrità morale e sociale alla nostra comunità che non meritava di essere macchiata da questa notizia che ci lascia sgomenti.”
“Oggi questa decisione –concludono congiuntamente Scarnato e De Pascalis- scrive una delle pagine più nere della nostra breve storia, ma può rappresentare un momento di svolta e di rivincita sociale della comunità composta da persone perbene e che sicuramente saprà rialzarsi anche da questa batosta.”