LAURIA (PZ) -Un Lauria “sprecone” vince di misura su un Pomarico arcigno e mai domo. Un riconoscimento tributato alla compagine materana, anche dal tecnico dei valnocini Alberto Aita: “Come avevo già detto alla vigilia del match, il Pomarico anche ieri ha dimostrato di non meritare lo zero in classifica, e posso affermare che fino ad oggi è la squadra che ci ha messo più in difficoltà tra quelle affrontate finora. Noi siamo stati bravi a controbattere e ripartire, ma abbiamo sprecato molto non chiudendo la partita, e questo è un problema, visto che il Pomarico nella ripresa ha inserito una punta in più e alzato il suo baricentro. Nonostante questo noi abbiamo avuto anche nella ripresa almeno tre o quattro occasioni per portarci sul 2 a 0, ma sotto porta siamo stati troppo deboli o leziosi”. Buona la prova difensiva offerta dai laurioti, ma l’allenatore calabrese è deluso per la poca cattiveria in avanti, con troppe palle gol sprecate e lo spettro di un risultato finale che poteva essere diverso: “Rispetto a Melfi abbiamo risolto il gap difensivo, giocando una partita attenta ed equilibrata dietro, e infatti il nostro portiere, aldilà di qualche tiro da fuori o calcio piazzato, non ha mai corso grossi rischi. Ma davanti abbiamo ancora qualche problema a livello di concretezza e cattiveria, sembra quasi che quando arriviamo sotto porta ci dispiaccia di segnare. Dobbiamo migliorare sotto questo aspetto ed essere più cinici e concreti, perché come ho sempre detto anche nelle giornate precedenti, se non la chiudi poi si rischia tanto, come è successo a Melfi, che da tre punti che dovevamo prendere, siamo tornati a casa con zero”. A fine partita, Aita arriva ai nostri microfoni senza voce, a dimostrazione di quanto ieri la squadra, in alcuni frangenti o fasi, non le sia piaciuta: “Mi hanno fatto perdere la voce? Si è vero, perché io accetto di tutto, il calcio è fatto anche di errori e questi vanno vissuti serenamente e con lo sprono e la motivazione di doverli correggere, ma la troppa sufficienza è una cosa che non riesco a sopportare. Non è ammissibile infatti che una squadra che crea una decina di palle gol e ne sfrutta solamente una, poi soffra fino al 95’ con l’incubo del pari dietro l’angolo, ne va del lavoro dei ragazzi stessi in primis e dell’impegno messo su ogni pallone. I punti portano motivazione, soprattutto se meritati e sudati.
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