ROMA – “Se non si investe in Italia è solo propaganda: la questione di fondo dell’economia italiana è tutta qui. Le nostre imprese sono frenate da una serie di fattori di instabilità, accresciuti causa Covid-19. L’Ugl, giustamente, insistite sulla necessità di rilanciare la produttività, scesa a livelli strepitosi: priorità dell’azione dell’esecutivo senza i quali la produttività, stagnante in Italia, non migliora”.
Lo dice il segretario Nazionale dell’Ugl Metalmeccanici, Antonio Spera nel commentare quanto appena sostenuto dal ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli.
“Siamo d’accordo che sia necessario sostenere la filiera automotive per il grande impatto occupazionale e la grande qualità dei nostri prodotti, ma sulle modalità con cui il Parlamento deciderà, l’Ugl sostiene che gli aiuti dovranno essere immediati, eseguibili e elargiti esclusivamente ad aziende Italiane che producano prodotti in Italia. Non condividiamo – prosegue Spera – che il Governo perda ancora altro tempo rimettendo la discussione a dibattiti perditempo.
Il Governo Italiano è chiamato ad eseguire ed a salvare le aziende produttrici auto in Italia, dove sono impegnati, solo per FCA oltre 60.000 dipendenti diretti oltre i migliaia di indiretti collegati alle industrie dell’indotto. Non servono litigi e/o posizioni differenti nella maggioranza di Governo. L’Ugl ritiene che sia imprescindibile mantenere il rispetto degli obiettivi di produzione del settore automobilistico in essere, elargendo immediatamente liquidità dove – conclude il segretario, Spera – per il settore incentivi all’elettrico si possa aprire successivamente una nuova fase.
L’urgenza e priorità, considerata l’eccezionalità del momento, per l’Ugl obbliga la politica a una decisione salva Italia produttiva, su come incentivare la vendita senza andare a incidere sugli obiettivi. Va preservato il futuro di migliaia di famiglie. Una misura choc per il settore auto non indifferente, recuperabile negli anni successivi grazie ai maggiori utili prodotti. Questa ora è una dose da cavallo, sperando che il cavallo, cioè l’economia del Paese, beva e corra un po’ più veloce senza litigi interni nella maggioranza che intralciano l’ossigenazione del paese”