MELFI (PZ) – Andrà avanti fino a domattina il fermo produttivo dello stabilimento di San Nicola di Melfi. I cancelli dovrebbero infatti riaprirsi con il primo turno delle 6 di mercoledì. Lo stop, da venerdì scorso, è causato dalla carenza di componenti dei motori in arrivo da Termoli.
“Un segnale preoccupante – dice Gerardo Evangelista, segretario della Fim Cisl – sia dal punto di vista della perdita di salario sia per il momento delicato che investe lo stabilimento lucano”, alle prese con l’avvio della produzione dei nuovi modelli elettrici.
La questione Stellantis sarà uno dei temi affrontati nel quinto congresso dell’Ugl Basilicata, in programma oggi a Potenza. Tra gli interventi previsti ci sarà infatti anche quello del segretario nazionale della sigla dei metalmeccanici, Antonio Spera. Presente anche il segretario generale dell’Ugl, Paolo Capone.
Due settimane fa la rappresentanza dell’Ugl, insieme agli altri sindacati di categoria, ha ricevuto dalla multinazionale dell’auto i dettagli sul cronoprogramma per la transizione all’elettrico. Sono cinque i modelli previsti in uscita dalla linea lucana. Il primo, una DS, dovrebbe andare in produzione entro fine anno. Ma per la fine di ottobre si attende l’esemplare di prova sul pilotino, una sorta di linea in miniatura dove vengono fatti i primi assemblaggi e i collaudi.
Quanto alle aspettative produttive, nel 2025 sarà il turno della Jeep Compass in doppia versione, full-electric e ibrida. Una scelta che strizza l’occhio al mercato domestico: in Italia è l’auto più venduta. Preoccupa invece il calo delle vendite sul mercato americano, uno degli approdi più importanti per la Renegade prodotta a Melfi. Un modello che sulle circa 142mila auto realizzate in Basilicata pesa per il 44%.