I sindacati chiedono certezze sull’occupazione e sull’indotto
MELFI (PZ) – Lo stabilimento Stellantis di San Nicola di Melfi “si conferma strategico” nei piani del gruppo automobilistico italo-francese.
È quanto emerso dall’audizione del presidente John Elkann davanti alle commissioni riunite attività produttive di Camera e Senato, in cui ha illustrato il futuro produttivo del gruppo in Italia.
Sette modelli per lo stabilimento lucano
“A Melfi, dove abbiamo già installato la piattaforma STLA Medium, è attualmente in produzione e in fase di lancio la nuova DS numero 8”, ha dichiarato Elkann. La piattaforma STLA Medium rappresenta una delle tre architetture multi-energia del gruppo e consentirà di produrre nello stabilimento lucano una vasta gamma di modelli.
Elkann ha poi annunciato che “parallelamente sono iniziate le attività preliminari per la produzione della nuova Jeep Compass, sia in versione elettrica che ibrida, che sarà ordinabile a breve”. A questi due modelli si aggiungeranno nel 2026 anche la nuova Lancia Gamma e la nuova DS numero 7.
Elkann ha precisato che “tutti questi modelli, tranne la DS numero 8, saranno disponibili anche con motorizzazione ibrida” per rispondere alle diverse esigenze del mercato. “Parliamo di sette modelli in totale solo in questo stabilimento”, ha sottolineato.
Le reazioni dei sindacati
I segretari della UIL Basilicata, Vincenzo Tortorelli, e della UILM Basilicata, Marco Lomio, hanno commentato che “il programma confermato da Elkann per Melfi è quello per il quale sindacati e lavoratori si sono spesi e che è atteso alla prova dei fatti”.
“Nelle parole del presidente di Stellantis c’è un chiaro messaggio di orgoglio per i risultati raggiunti, ma anche una narrazione che sembra giustificare certe scelte aziendali, come l’orientamento globale della produzione”, hanno aggiunto i sindacalisti.
“Se da un lato è positivo il riconoscimento del valore della produzione italiana, dall’altro servono garanzie concrete sul futuro di Melfi e del suo indotto”.
Per la UIL, “la conferma della produzione di modelli ibridi è un passo avanti, ma senza un’accelerazione del cronoprogramma e senza una strategia chiara per le aziende della filiera, il rischio di perdere posti di lavoro resta alto”.
I sindacalisti hanno evidenziato “l’urgenza di attuare misure concrete per l’area di crisi complessa, riconoscendo le difficoltà strutturali del territorio e promuovendo politiche di riqualificazione delle competenze per i lavoratori della filiera”.
Anche Michele De Palma, segretario generale della FIOM-CGIL, ha espresso perplessità, dichiarando che “la comunicazione di oggi in Parlamento del presidente di Stellantis conferma le nostre preoccupazioni. Nel corso dell’audizione non sono emerse novità rispetto a quanto annunciato nell’incontro al Ministero per le imprese e il made in Italy (MIMIT) del 17 dicembre scorso riguardo alle missioni produttive dei singoli stabilimenti”.
Il piano Stellantis per l’Italia
Nel suo intervento, Elkann non ha nascosto le difficoltà del settore. “Il 2025 sarà un altro anno difficile: il mercato Italia nei primi due mesi è in contrazione del 7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno”, ha avvertito. Tuttavia, ha aggiunto che dal 2026 “si prevede un aumento della produzione grazie al lancio di 10 nuovi aggiornamenti di prodotto nelle fabbriche italiane, i cui livelli produttivi dipenderanno dal mercato e da fattori esterni come i dazi”.
Resta ora da vedere se le promesse fatte in Parlamento si tradurranno in realtà produttiva per lo stabilimento lucano di San Nicola di Melfi e per l’intero comparto automobilistico italiano.