Taglio parlamentari, alla Camera il rush finale

Ore decisive per il ddl di riforma costituzionale che taglia il numero dei parlamentari. Al via nell’Aula di Montecitorio la discussione generale, “la più attesa e promessa degli ultimi decenni, scelta obbligata per restituire credibilità alle Istituzioni”, ha detto il relatore Giuseppe Brescia (M5S), presidente della commissione Affari costituzionali e relatore del ddl sul taglio dei parlamentari, che aggiunge: “La misura simbolo per i 5stelle vede il traguardo, dunque, con un’ autoriforma coerente con i sacrifici che troppo spesso sono stati richiesti se non imposti agli italiani”.

Le reazione delle restanti forze politiche sembrano voler assecondare l’iniziativa pentastellata, seppur con posizioni diverse. Dal centrodestra è Forza Italia, con la Ravetto, ad ammonire su eventuali derive: “al M5S dico abbandoniamo la mitomania della finta democrazia diretta”, mentre dal fronte di centrosinistra è Italia Viva a sollevare malumori, con le parole di Rosato: “lo voto perché è inserito in un accordo che è stato fatto da Pd e dal M5s. Noi avremmo votato una riduzione anche maggiore dei parlamentari adeguando il sistema istituzionale”.  

La sforbiciata sul numero di deputati e senatori è, dunque, ad un punto decisivo. Qualora proposta venisse approvata, il parlamento italiano perderebbe 345 parlamentari, ovvero 115 senatori e 230 deputati. In totale quindi il numero dei parlamentari scenderebbe a 600, dagli attuali 945.

Il taglio dei parlamentari – secondo le stime – porterebbe, infine, ad un risparmio di 100 milioni di euro l’anno.