#TellMeRock, 10 Maggio 1978: Miss You, quella volta che gli Stones salvarono il rock passando per la disco

EDITORIALE – Nel mondo del rock esistono alcune certezze inconfutabili, e una di queste è certamente la capacità di adattamento a stili e sonorità musicali a cui solo la leggenda dei Rolling Stones riesce sempre ad adeguarsi.

Prendiamo il 1977 ad esempio, il mondo che inizia a conoscere la Disco Music, l’avvento di Tony Manero e la sua Febbre del Sabato Sera che relegano il blues e il rock a palcoscenici inferiori. I Beatles si erano sciolti, i Pink Floyd stavano per farlo e gli Zeppelin erano in crisi esistenziale, quindi toccava a quelli capaci di viaggiare in ogni epoca senza portarne i segni salvare il genere.

E così i Rolling Stones nel suddetto anno si trovavano a Toronto, a fare le prove per un concerto al night club Mocambo, quando Mick Jagger, “jammando” con il tastierista soul Billy Preston, intonò Miss you.. Questa canzone risente parecchio dell’influenza della disco music che allora si suonava nelle discoteche, e non le manca quel pizzico di blues caratteristico.

JaggerRonnie Wood insistettero che Miss You non fosse stata concepita come una canzone disco, mentre invece Keith Richards disse: «…Miss You era proprio una canzone disco dannatamente buona; fu programmata per esserlo». In ogni caso, il brano risente parecchio dell’influenza della disco music che si sentiva all’epoca nelle discoteche frequentate da Jagger durante la composizione della traccia. Charlie Watts raccontò: «Molte di quelle canzoni come Miss You su Some Girls… erano pesantemente influenzate dalla musica disco. Si può capire anche dallo stile delle percussioni». Per le parti di basso, Bill Wyman prese spunto dal basso suonato da Preston nel demo della canzone.

A differenza degli altri brani di Some GirlsMiss You, pubblicato come singolo il 10 Maggio del 1978, contiene l’apporto di numerosi musicisti di studio. Oltre all’armonicista Sugar Blue, che secondo quanto affermato da Ronnie Wood fu reclutato mentre suonava per le strade di Parigi, anche Ian McLagan suona il piano elettrico, e Mel Collins l’assolo di sax nel break strumentale.

La versione del disco dura più di otto minuti, e contiene diversi inserti strumentali aggiuntivi. La traccia venne remixata da Bob Clearmountain, allora aspirante ingegnere del suono. La versione estesa di Miss You è stata inclusa nella compilation Rarities 1971-2003 in versione accorciata a 7 minuti e 31 secondi.

La canzone parla del senso di vuoto che si prova quando la persona amata si allontana, ma anche della mancanza come sentimento più generale. E’ uno dei brani più eclettici degli Stones, con una base ritmica che ancora oggi fa scuola, come le movenze di Mick Jagger in un brano sospeso tra blues, rock e disco su cui è impossibile stare fermi.