EDITORIALE – Anthony Kiedis sapeva bene cos’era la disperazione, ma non aveva ancora provato la depressione.
La sente ora, nell’aprile del 1991, mentre torna a casa in macchina dalle prove. Così ripensa ai giorni terribili dell’eroina, che gli sembrano pericolosamente simili come generatore di sensazioni.
Ripensa a Ione Skye, attrice inglese e figlia del cantante Donovan e che, prima di sposare Adam Horowitz dei Beastie Boys, aveva avuto con Anthony una storia bellissima e non facile allo stesso tempo, perché si amavano e appartenenevano ma l’amore di lei era quotidianamente intossicato dalla dipendenza di lui.
Così il cantante dei Red Hot Chili Peppers arriva a casa e scrive una poesia.
La intitola Under The Bridge, perché fa riferimento a quel ponte di Los Angeles sotto il quale si davano appuntamento le gang che era costretto a frequentare per avere la droga, perché erano loro a gestirne il traffico. Arrivarci era difficilissimo, e servivano parole e contatti giusti e fidati.
Kiedis scrive di getto il ritornello: “Sotto il ponte in città è dove mi succhiavo il sangue, è dove non mi bastava mai, è dove dimenticavo il mio amore, è dove buttavo via la mia vita”.
Mentre scrive avverte un senso di solitudine quasi insopprimibile. Pensa che non ci sia nessuno accanto a lui, nessuno a parte Los Angeles. Scrive: “ A volte mi sento come se non avessi una compagna, come se la mia sola amica fosse la città dove vivo, la città degli Angeli, sola come me e con cui piangiamo insieme” (intro della canzone).

Anthony finisce la poesia e la mette in un cassetto. È il produttore Rick Rubin (61 anni oggi, tra l’altro) a trovarla per caso, mentre scartabella tra gli appunti e le carte del cantante. Ne resta affascinato. Chiede a Kiedis di farla leggere agli altri Peppers, ma il cantante non ne è entusiasta.
È’troppo personale, non c’è gioia, solo dolore, non è per la band e non serve per una canzone. Ma Rubin insiste e alla fine Anthony accetta. Non appena hanno finito di leggerla, Flea e John Frusciante si precipitano agli strumenti. John – che come ben sa Enrico Brizzi, “non è ancora uscito dal gruppo”, compone di getto uno degli intro più belli della sua carriera, poi lima e perfeziona con gli amici.

Tutti sono esaltati, Frusciante invita persino la madre a cantare nel coro e Under The Bridge diventa un successo clamoroso, pubblicato come singolo il 10 marzo del 1992 e inserita nel disco capolavoro Blood, Sugar, Sex Magik.
Tutti vogliono sapere dove sia quel ponte. Kiedis non lo dice, ma la sua risposta è una sola: “quel ponte è alle spalle”.