EDITORIALE – Difficile immaginare cosa sarebbe oggi il rock se Smells Like Teen Spirit non fosse mai stata scritta: 4’e 58″ che hanno modificato per sempre la storia della musica, non solo sotto il profilo stilistico, ma sul piano del rapporto della grande industria discografica con fermenti “duri e puri”provenienti dall’underground. Anche se su major avevano già inciso, oltre ai ben più potabili R.E.M., band come Husker Du e Sonic Youth, i Nirvana dimostrano l’efficacia, anche se commerciale, di ciò che viene dal “basso”, arrivando alla vetta delle classifiche americane e tracciando una netta linea di demarcazione tra il punk “di prima” e quello di inizio anni 90.

“Volevo scrivere la pop song definitiva, nello stile dei Pixies”. Così nel gennaio del 1994 Kurt Cobain raccontava la genesi di Smells Like Teen Spirit, singolo apripista del capolavoro Nevermind pubblicato proprio il 10 settembre del 1991.
L’idea del titolo fu suggerita a Cobain da Kathleen Hanna, la cantante dei Bikini Kill, che scrisse con lo spray Kurt Smells Like Teen Spirit sul muro della sua stanza da letto, dopo una notta passata a bere e a disegnare graffiti per le strade di Seattle.
All’epoca Cobain era fidanzato con un’altra ragazza delle Bikini Kill, la batterista Tobi Vail e, dicendo che puzzava di Teen Spirit, Kathleen voleva dire che gli abiti di Kurt e la sua pelle si erano impregnati del profumo della fidanzata.
A Kurt la scritta piacque molto, anche perché non la capì.
Non essendo pratico di profumi femminili, non aveva la minima idea che Teen Spirit fosse un profumo e avendo trascorso tutta la notte a parlare di ideali, anarchia e sogni, pensava che la frase di Kathleen fosse una bellissima metafora per dire che lo spirito, la ribellione e gli ideali della sua giovinezza si erano impossessati di lui.
Si rese conto dell’errore solo mesi dopo l’uscita del singolo…