#TellMeRock, 11 Marzo 1967: Arnold Layne e la nascita del mito Floydiano

EDITORIALE – Devo partire da un presupposto, se si è abituati ai Pink Floyd di The Dark Side Of The Moon di “Wish You Were Here”, Arnold Layne è un brano che non attribuirete mai alla leggendaria band inglese.

Ma il primo singolo è di una importanza fondamentale non solo per il mito che sta per nascere, ma anche per il panorama musicale in genere, che inizia a conoscere l’onda “psichedelica del rock”.

I Pink Floyd nascono a Londra nel 1965, quando Syd Barrett si unisce a un gruppo musicale di studenti dell’Istituto Politecnico di Architettura della capitale britannica, per sostituire un cantante di nome Chris Dennis: il gruppo si chiama The Tea Set e in esso figurano Nick Mason, Roger Waters, Richard Wright e Bob Klose.

 Il gruppo riscuote un moderato successo, affermandosi come una delle più popolari formazioni dell’underground londinese alla fine degli anni sessanta.

Quando i Tea Set scoprono che il loro nome è già stato usato da un altro gruppo, Barrett propone “The Pink Floyd Sound”, unione dei nomi di due bluesman: Pink Anderson e Floyd “Dipper boy” Council, riportati tra i crediti di un album di piedmont blues.

Pink Floyd, 1967

La parola “Sound” viene presto rimossa, mentre l’articolo “The” sparisce con l’uscita dei due album del 1969, More e Ummagumma, i primi del periodo post-Barrett, che riportano la dicitura “Pink Floyd”, ma tra i crediti si trova scritto “prodotto dai The Pink Floyd.

Sul vinile di Atom Heart Mother, datato 1970, terzo album dopo l’uscita di Barrett, è scritto invece “The Pink Floyd” e sotto “prodotto dai Pink Floyd“.

Arriviamo così al 2 febbraio 1967, la Londra di quegli anni era un fermento continuo e cosmopolita, con la psichedelia che cominciava a regnare incontrastata, tra le prime tracce di LSD e le melodie indiane portate avanti fieramente dal leggendario musicista indiano Ravi Shankar, di fondamentale ispirazione per l’album d’esordio The Piper at The Gates of Dawn. Ed è su questa scia che proprio nella suddetta data i neonati Pink Floyd firmano il loro primo contratto con la EMI.

I Floyd non sono per niente passivi a questo stravolgimento, anzi, ne saranno presto protagonisti assoluti e così, l’11 marzo del suddetto anno, i Pink Floyd pubblicano il primo singolo della loro storia: Arnold Layne.

Il brano, scritto da Syd Barrett allora leader del gruppo, è incentrato su un tema inusuale, ovvero la storia di un travestito che si aggirava per Cambridge rubando indumenti femminili.

Pink Floyd, 1967

Secondo quanto raccontato da Roger Waters, “Arnold Layne” era un personaggio reale: «Mia madre e quella di Syd tenevano a pensione delle studentesse perché lì vicino c’era un collegio femminile, e c’erano perennemente mutandine e reggiseni stesi ad asciugare fuori dalla finestra… e “Arnold” o chiunque fosse, li rubava dalla corda del bucato».

E’un sound tipicamente da fine anni 60, ribelle, melodico e che in sé ha già l’innovazione di una base che richiama alla nascita di qualcosa di diverso, nonostante già dai primi passaggi nelle radio inglesi il brano venne preso poco seriamente, risultando quantomeno improbabile, anche considerando il contesto storico in cui ci si trovava, vista la storia “surreale” narrata nella canzone.

Arnold Layne non è mai stato pubblicato all’interno di un album in studio, ma è stato incluso per la prima volta nella raccolta Relics (1971), in seguito è stato incluso anche nelle raccolte Masters of Rock (1974), Works (1983), Echoes: The Best of Pink Floyd (2001) e Cre/ation – The Early Years 1967-1972 (2016).

È stato recentemente incluso nella scaletta di alcune date del tour solista di David Gilmour del 2006, ed è stato pubblicato come singolo live il 26 dicembre 2006 in due versioni: la prima cantata da David Bowie, la seconda da Richard Wright, tastierista dei Pink Floyd, presenti come ospiti speciali.

E’ il primo sfoggio creativo e carismatico del “Diamante Pazzo” chiamato Syd Barrett, un vortice di follia e genio che diede il via alla leggenda Floydiana, col dubbio di sempre che ancora attanaglia i fans della band inglese:  i Pink Floyd sarebbero stati gli stessi che oggi celebriamo e conosciamo se Barrett fosse rimasto al timone del gruppo?

 Una cosa è certa. Senza la genialità di Syd Barrett e di canzoni come Arnold Layne, il mondo non si sarebbe mai accorto dell’esistenza di questa band che non conosce età.

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