#TellMeRock, 13 Febbraio 1970: la nascita del rock dell’occulto e la maestosa opera prima dei Black Sabbath

EDITORIALE – Una leggera pioggerella; lenti rintocchi a morto; un tuono. Cinquantaquattro anni fa il mondo assiste al preludio di una musica nuova per gli anni Settanta.

Il primo e omonimo album dei Black Sabbath è pura espressione del furore creativo: la chiara maturità artistica, compositiva e comunicativa del gruppo è strabiliante; che la Musa ispiratrice dell’opera non sia un’eterea divinità greca, ma un tetro e maligno demone, a dire il vero poco importa. Da sempre il dualismo della natura ha affascinato gli uomini: pieno, vuoto; movimento, inerzia; bellezza, bruttezza; vita, morte. Il lato oscuro e misterico dell’esistenza risulta più seduttivo proprio per le sue forme ermetiche, che illudono di poter scoprire, dominare e sovvertire l’uniformità della natura.

Il suono presente in questo disco è una miscela di psichedelia oscura e heavy metal che avrà una forte influenza nella genesi di numerose band venute dopo. I ritmi lenti e inquietanti e l’atmosfera da film horror saranno elementi che influenzeranno molto altri generi, su tutti il doom metal, e migliaia di band metal dichiareranno di essere state ispirate dai Black Sabbath per la loro musica. Forse proprio i concetti extra-musicali quali la fascinazione per l’oscurità e il mistero hanno attirato dure critiche al gruppo, che in seguito cambierà i propri interessi per dedicarsi ad altre tematiche. Ancora oggi il loro esordio, nonostante qualche immaturità caratteriale e stilistica, resta un classico nel panorama musicale internazionale, un disco seminale che ha aperto nuove strade creando un suono inconfondibile. Circa la canzone Black Sabbath da notare l’esecuzione nel riff principale del primo brano, uno dei più noti dei Black Sabbath, di note separate da un intervallo di tritono, considerato nel medioevo di stampo satanico.

Nei concerti Ozzy Osbourne spesso raccontava la storia di come la band aveva cambiato nome da Earth in Black Sabbath: «Prima che noi fossimo i Black Sabbath ci chiamavamo Earth. Quando Geezer notò che la gente pagava per spaventarsi guardando film dell’orrore, pensò che dovevamo provare a scrivere canzoni che ricreavano quelle atmosfere, quindi cambiammo il nome in Black Sabbath».

La canzone parla del protagonista che vede Satana durante l’Apocalisse. Proprio il protagonista è il suo “prescelto”, ed è paralizzato dalla paura. Questa canzone fece veramente credere al pubblico che fossero adoratori del Diavolo (mentre tutti i membri, e poi la storia, affermano il contrario). La canzone è stata ideata in seguito ad un sogno fatto da Geezer Butler raccontato ad Ozzy Osbourne. Quando il loro nome era ancora EarthGeezer aveva un appartamento dove le pareti erano dipinte di nero e ai muri vi erano appesi crocifissi al contrario e immagini raffiguranti Satana. Un giorno Ozzy, sapendo di questa sua passione, gli regalò un libro di magia nera. Una sera Butler stava leggendo il grimorio quando si addormentò; al suo risveglio vide una figura nera ai piedi del letto che lo fissava e lui “uscì completamente di senno”.

Ozzy Osbourne ci accompagna dunqus dentro l’atmosfera tenebrosa, ci descrive atterrito l’arrivo di Satana. The Wizard, resa festosa dall’armonica a bocca suonata dallo stesso Ozzy e da un riff decisamente più luminoso, restituisce a noi e al mondo l’inganno della sua normalità.

Le prime due canzoni, legate dal soggetto demoniaco (l’arrivo di Satana e l’arrivo dello stregone come antagonista), danno la sensazione di essere davanti ad un evil concept studiato sulla narrazione di una battaglia male/bene. In realtà questo non avviene perché, con Behind the Wall of Sleep, si riprendono i temi settantiani inneggiando poco velatamente ai viaggi acidi.

N.I.B., ritenuta per molto tempo l’acronimo di “Nativity in Black”, aperta da un geniale riff di basso e costata al gruppo moltissime accuse di satanismo, poiché racconta della presunta nascita di un nuovo adepto del Diavolo, che ne plagia l’anima. In realtà “NIB” è il nomignolo affibbiato al batterista Bill Ward dagli altri tre per il suo taglio di barba, e da ciò il titolo della canzone. Infatti gli altri componenti della band pensavano che il suo pizzetto fosse affilato come un pennino (“nib” in inglese). L’introduzione della canzone è caratterizzata da un assolo di basso di Geezer Butler che nella versione del disco americana verrà soprannominato Bassically

Nativity in Black, inoltre, è anche il nome di una serie di album tributo dedicati ai Black Sabbath, da altri artisti.

Evil Woman (in italiano Donna malvagia), è una reinterpretazione di un brano interpretato da un gruppo dell’epoca in cui venne pubblicato l’album, i Crow. Venne scelta come singolo d’esordio, ma non ebbe l’effetto di attirare l’attenzione sia sul gruppo che sull’album


Canzone praticamente strumentale dell’album è Sleeping Village, brano caratterizzato da sonorità acustiche nelle quali è presente anche uno scacciapensieri. Quest’ultimo strumento sembra ricreare l’atmosfera tipica di un villaggio che dorme durante un assolato pomeriggio d’estate.

Poi però arriva l’inquietante passaggio a The Warning, variopinta e vigorosa; in alcuni tratti addirittura erotica. Ricorda la fantasia musicale delle opere giovanili di Mozart e la passione romantica di Beethoven: solo che al posto di un arpeggio di violoncello abbiamo un suadente basso che, vibrando, tocca diretto le corde del secondo chackra e ti spinge a danzare circondata da alternanza di luci rosse, blu, verdi, gialle, porpora, buio su un palco di ebano. Il pezzo è una cover degli Aynsley Dunbar Retaliation (band dell’omonimo batterista), in questo brano in gran parte strumentale, Iommi, Ward e Butler si cimentano in improvvisazioni tipiche di quegli anni, con repentini cambi di tempo, armonie influenzate dal jazz e dal blues, mettendo in evidenza la loro abilità.

 Un disco che è un manifesto del rock che si fonde con occultismo e satanismo, evoluzione definitiva di quello che avevano già fatto band come Coven o Black Widow, arricchendolo con un suono molto più rude e violento. È la nascita del filone hard rock che vide i Sabbath pionieri insieme a Led Zeppelin e Deep Purple. Un triennio magico di sperimentazione ed evoluzione che cambiò il mondo della musica tra il 1969 e il 1972.

La cover con una strega in un bosco con alle spalle una vecchia casa abbandonata è estremamente iconica e mefistofelica. L’immagine dell’album riprende il mulino ad acqua Mapledurham Watermill, situato sul fiume Tamigi a Mapledurham, nella contea inglese di Oxfordshire.