#TellMeRock, 17 Luglio 2001: ‘Origin Of Simmetry’, la rivalsa sonora e interiore dei Muse

I Queen degli anni 2000? Una definizione impegnativa ma non fuori luogo per i Muse, terzetto britannico che con l’esordio Swowbiz, sembrò volersi collocare sulla scia dei Radiohead.

A smentire pienamente ciò è il loro secondo album dal titolo Origin Of Simmetry, in cui la band diede prova di possedere un carattere e un coraggio ben superiori a quelli che ci si potrebbe aspettare da tre ventitreenni originari di una cittadina del Devon.

Per restare in tema pienamente attuale, Origin Of Simmetry, pubblicato il 17 luglio di ventidue anni fa, è l’esame di maturità dei Muse: poderose asprezze chitarristiche e raffinate fantasie di sound ispirati alla classica, portano ad ardite architetture ritmiche, composte di organi, trame vocali esasperate inerenti al melodrammatico, pop stralunato, citazioni anni ’80 ed espressività visionaria.

Muse (2001)

C’è spazio anche per il blues, ma contaminato in maniera sperimentale a testi emotivamente forti e dalle esperienze autobiografiche dei componenti della band.

Distorcono all’eccesso i Muse, ma sotto sotto sono degli inguaribili romantici. Picchiano durissimo ma all’improvviso indulgono quasi a cavalcate prog, cercando di spalancare le porte della percezione ma, allo stesso tempo, chiudendosi in inespugnabili bunker introspettivi.

La caduta libera di Matthew Bellamy, leader indiscusso dei Muse nello stupendo video di Bliss, rende evidenti le sonorità e i temi sui cui la band vuole puntare il suo Origin Of Simmetry.  Il pezzo si apre e si conclude con un arpeggio di pianoforte, con il resto del brano dominato dal basso e dal sintetizzatore. Secondo il frontman Matthew Bellamy, che lo ritiene il suo preferito della discografia dei Muse, il testo rappresenta il miglior stato mentale che una persona può avere: «È uno stato d’animo in cui si tira fuori tutto quello che si ha senza bisogno di ritorno. È anche un brano rivolto verso i giovani, qualcuno che non è stato ancora esposto a determinate cose.»

Introspezione e libertà artistiche che si scontrano e incontrano nuovamente in Plug In Baby, quinta traccia di Origin of Symmetry. Pezzo caratterizzato da un assolo iniziale di chitarra, ritenuto uno dei 25 riff più belli di tutti i tempi secondo una lista stilata nel 2004 dalla rivista Total Guitar Magazine. Nel 2010 è stato votato sempre da Total Guitar magazine come il riff più bello degli ultimi dieci anni. Nel brano, inoltre, Matthew Bellamy arriva a toccare note molto alte con il falsetto, ascoltabile nella sezione conclusiva del brano.

In Origin Of Simmetry è inoltre presente una delle cover più belle mai realizzate nella storia della musica. In Feeling Good, pezzo di Anthony Newley e Leslie Bricusse realizzato per il musical del 1965 The Roar of the Greasepaint – The Smell of the Crowd e resa famosa dalla versione di Nina Simone, Bellamy emoziona e coinvolge, in una pioggia di petali di rosa atti a creare un’atmosfera sentimentale ma allo stesso tempo energica e viva.

La Nescafé impiegò la versione dei Muse per uno spot pubblicitario ma il gruppo negò loro l’utilizzo del brano, in quanto non volevano pubblicizzare prodotti per supermercato. L’azienda successivamente decise di utilizzare una versione differente del brano pagando al gruppo un risarcimento che i Muse devolverono alla Oxfam. Nella terza strofa arriva la genialata: il frontman Matthew Bellamy esegue le strofe modificando la sua voce attraverso un megafono.

La traccia d’apertura di Origin of Symmetry, New Born, è caratterizzato da un’introduzione basata su accordi spezzati eseguiti al pianoforte, tecnica utilizzata in altri brani dei Muse. Come la maggior parte dei brani del gruppo, il testo traccia la paura dell’evoluzione rispetto alla tecnologia considerata una realtà che distruggerà l’intera umanità.

Durante i concerti, i Muse tendono ad eseguire il brano in modo differente dalla versione standard. Il frontman Matthew Bellamy elabora ulteriormente l’introduzione di pianoforte, mentre poco dopo la conclusione del brano è solito eseguire un riff di brani come Microphone Fiend dei Rage Against the Machine o Headup dei Deftones.

Se con Showbiz i Muse avevano semplicemente mostrato al mondo di esserci, con Origin of Symmetry erano stati in grado di dimostrare di cosa erano -e forse tuttora sono- capaci, affermandosi a gran voce nel panorama musicale mondiale, irrompendo con forza e personalità uniche, difficilmente replicabili. La critica fu inevitabilmente dalla loro parte e ancora oggi l’album è giustamente considerato come uno dei migliori nel suo genere, anche se è difficile o addirittura impossibile racchiuderlo in un preciso filone musicale.

Ma la storia, seppur recente, parla chiaro, e anche volendo a tutti i costi trovargli dei difetti, si può serenamente affermare che Origin of Symmetry gode di una fama positiva assolutamente meritata.