EDITORIALE – 5 Febbraio 1990. Nasce Enjoy The Silence, brano cardine della poetica e dell’estetica dei Depeche Mode
Ascoltando la demo portata da Martin Gore al produttore britannico Alan Wilder, si capisce quanto il ruolo di quest’ultimo nel forgiare a fuoco il sound della band sia stato largamente sottostimato nel corso degli anni: quella che era una tenue ballata per voce e armonium diventa un maestoso inno dance, che eleva la dance stessa su territori difficilmente raggiunti da altri, predecessori o successori che siano, trasponendola su un piano di struggimento contemplativo assolutamente estraneo alla corporeità molto fisica che, solitamente, la contraddistingue.
Ciò si attua non soltanto grazie ad un’altra bellissima lirica, “elogio del silenzio” e della meditazione come tramite per una conoscenza superiore, ma soprattutto grazie al contrasto tra un’armonia celestiale e una base vorticosa, ossessiva e ballabile; si tocca il cielo con un dito quando, nel finale, s’inseriscono anche i fiati sintetici.
Quando Gore scrisse Enjoy the Silence, la canzone doveva essere una lenta e piacevole ballata in Do minore; la versione demo, tutt’oggi reperibile in edizioni limitate del singolo (tra cui spicca quella in vinile 12″), è suonata semplicemente con l’harmonium e cantata dallo stesso Gore.
Alan Wilder individuò nella canzone un potenziale successo, così, compose una diversa struttura della stessa che piacque molto al gruppo. Alla versione finale del pezzo si “aggiunse” la voce di Dave Gahan.
Il video, diretto da Anton Corbijn, è uno dei più celebri del gruppo inglese: Dave, travestito da re e con in mano una sdraio (chiara ispirazione a Il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry), attraversa differenti locazioni (sulle Alpi innevate in Svizzera, in Gran Bretagna a Balmoral, in Portogallo). L’idea di Corbijn era quella di un re che possedeva tutto ciò che si possa desiderare, ma che cercava solo un posto dove sedersi.
L’idea fu rifiutata dal gruppo, e fu girato un video, nel 1990, sul tetto di una delle “torri gemelle” del World Trade Center di New York. In seguito il video come voleva il regista, con Dave vestito da re, fu girato. Durante i cambi scenografici, appaiono rapidamente sullo schermo la rosa (simbolo di Violator) e i 4 componenti del complesso in diverse pose.
Ah, giusto perché siamo alla vigilia di Sanremo, celebriamo la loro ospitata sul palco dell’Ariston nell’edizione proprio del 1990