#TellMeRock, 5 Novembre 1970: Immigrant Song e la mitologia in chiave rock firmata Led Zeppelin

EDITORIALE – Sciopero? Sembra impossibile, ma è così.

Il concerto rischia di saltare per uno sciopero. Insomma, non si capisce bene la ragione, ma il fatto è certo: anche se i Led Zeppelin sono stati invitati dal governo islandese, il concerto a Reykjavik non si può tenere. A meno che? A meno che non si accetti la proposta degli studenti universitari, che vogliono mettere a disposizione l’aula Magna e forse anche uno spazio più grande.

Perché no? Pensano Page e soci… il Dirigibile può volare alto anche nel piccolo.

L’atmosfera è fantastica, l’accoglienza incredibile. Gli Zeppelin lasciano l’Islanda per continuare il loro tour, ma non riescono a togliersi dalla testa quel concerto e anche le immagini della mitologia celtica, evocate da quella terra e da quelle genti. Mentre sono a Bath, nel Regno Unito e altro luogo di leggende, perché lì si dice sia conservato il Sacro Graal, scrivono Immigrant Song.

La dedicano a Leifr Eiriksson, grande esploratore islandese, primo europeo a scoprire la regione poi conosciuta come Terranova. La scrivono pensando ai vichinghi e ai loro viaggi, alle scoperte, alla grandezza del tempo andato.

Non sanno però, mentre scrivono, che i loro fan non capiranno che quello è un omaggio a una terra in particolare, pensando invece che Immigrant Song sia un’autocelebrazione. Invece no, non sono loro “Il martello degli Dei”, anche se una famosissima biografia del gruppo scritta da Stephen Davis sarà poi intitolata così.

Il Martello degli Dei era il Mjollnir, il martello di Thor, Dio del lampo e del tuono, che lo usava come arma e che aveva la particolarità di tornare sempre dal suo padrone, come fosse un boomerang. Solo Thor e suo figlio Magni avevano la forza di sollevarlo.

Immigrant Song diventa un brano mito fin dalla sua uscita, proprio il 5 novembre del 1970. C’è da dire, inoltre, che proprio dal settanta al 1972, è stato il brano di apertura dei loro concerti.

L’autore principale del testo, Robert Plant, ha dunque preso in considerazione la mitologia nordica-norrena e, in particolar modo, il mondo vichingo. In una strofa, infatti, Plant parla dell’hammer of the gods, cioè il sopra citato Mjollnir. .

Per la stesura del testo, invece, Plant è stato ispirato proprio da quel tour in Islanda: “Venivamo dalla terra del ghiaccio e della neve: eravamo in una missione culturale, ospiti del governo islandese. Immigrant song parla proprio di quel viaggio, ed essendo la traccia d’apertura del brano doveva essere incredibilmente diversa da tutto il resto.”

La scelta dei Led Zeppelin di prendere spunto dal mondo dei vichinghi e dal filone di stampo epico-mitologico, successivamente, ha fortemente influenzato le composizioni tipiche dell’heavy metal, in particolar modo quelle di Iron Maiden, Saxon, Manowar e Amon Amarth.

Un aneddoto particolare:  quando nel 2003, l’attore americano Jack Black teme che gli Zeppelin non gli concedano il permesso di inserirla nel suo film School Of Rock, Black si fa riprendere mentre la canta davanti a una folla adorante e implora Plant, Page e Jones di concedergli i diritti. I tre, divertiti, accettano.

La melodia del brano si ode anche in una scena del film d’animazione Shrek terzo quando Biancaneve (imitando l’urlo di Plant), lancia gli animali della foresta all’attacco di due alberi animati.

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