#TellMeRock, 9 Ottobre 1987: l’amore secondo Bruce Springsteen e il coraggio di Tunnel Of Love

EDITORIALE – Se siete abituati allo Springsteen di Born in The Usa, e non a quello introspettivo di Nebraska, allora questo disco non fa per voi.

Con Tunnel Of Love, pubblicato il 9 ottobre 1987, la maggior parte della gente si chiedeva che fine avesse fatto lo scatenato frontman che pochi anni prima aveva entusiasmato il mondo intero con l’immenso tour di Born in the USA.

La stessa copertina, molto sobria, ritrae il Boss in un espressione piuttosto malinconica, quasi a presagire i contenuti stessi dell’album. Un artista qualunque avrebbe tentato di mantenere il proprio primato nelle classifiche studiando per bene ogni passo utile per ottenere un ulteriore successo commerciale, ma Bruce fece quello che ha sempre fatto: scrisse ciò che gli dettava il cuore ed è proprio da problemi di cuore che nasce questo Tunnel of Love

Springsteen, verso la fine del tour di Born in the USA aveva infatti sposato Julianne Philipps; tuttavia, una volta ascoltato il disco, apparirà evidente come la relazione tra i due si stesse piano piano sgretolando. Tunnel Of Love è un album privo dei cori a modo di inno e delle melodie scanzonate che tanto avevano appassionato il pubblico; al contrario, esso è una collezione di dodici canzoni che trattano profondamente d’amore. Il Boss non è più quello di dieci anni prima, raccontare di amori adolescenziali o di scorrerie del sabato sera non avrebbe più senso; in testa ora aveva pensieri molto più profondi e pesanti.

Con Tunnel Of Love ho voluto scrivere un tipo diverso di canzoni romantiche per toccare le esperienze emotive di quei rapporti in cui ti leghi veramente con l’altro e che non sono solo una fantasia romantica e narcisistica o una sbandata, o altro” , dichiarerà Bruce Springsteen. “Nella mia vita precedentemente ho sempre evitato di mettermi in una situazione nella quale pensare a cose del genere. Quando avevo vent’anni la evitavo di proposito. Era un po’ come se dicessi: ‘Ho già molte cose per le mani, non sono pronto per questo, non scrivo nessuna canzone che parli di matrimonio’. Ma quando iniziai a lavorare a questo particolare disco volevo parlare di ciò che provavo, di quando permetti a una persona di entrare nella tua vita… Non avrei potuto scrivere nessuna di queste canzoni in nessun altro momento della mia carriera. Non avrei avuto la conoscenza, la sensibilità, la coscienza per farlo.

L’album fu registrato nella primavera del 1987 e vide Bruce cimentarsi principalmente come solista; i membri della E Street infatti furono principalmente invitati ad incidere le loro parti come ospiti (tranne il batterista Weinberg che appare praticamente su tutte le tracce dell’album). Con Tunnel Of Love Springsteen non racconta dei dolori che provengono dal mondo esterno, ma di quelli presenti dentro di noi.

Il disco comincia con il rock piuttosto eccentrico e canterino di Ain’t Got You, seguita immediatamente da Tougher Than The Rest, forse una delle più belle canzoni dell’album (se non dell’artista). Il testo di quest’ultima, tratta l’amore come una sfida, una missione fatta per chi ha coraggio e per chi non ha paura di mostrare le proprie fragilità o emozioni. Motivo che, come suddetto, è il tema centrale di tutto il disco.

 Il disco prosegue con All That Heaven Will Allow e la pseudo ballata country Spare Parts, che ricorda molto i primi lavori di Bruce assieme alla sua E Street band.

 Cautious Man è una traccia dolcissima, che purtroppo viene riproposta pochissimo in sede live a causa della sua stessa natura “Nebraskiana”. 

Walk Like A Man vede Springsteen parlare direttamente al padre, accompagnato da un sintetizzatore e dalla solita atmosfera “acustica”.

La titletrack rappresenta uno dei vertici massimi dell’album, con una melodia lacrimosa e un cantato molto sentito del Boss; molto bello il solo di chitarra di Lofgren

Two Faces è una delle canzoni più cupe, che vede il Boss a doversi confrontare con i propri demoni interiori, mentre Brilliant Disguise è semplicemente meravigliosa; il solo parlare di questa piccola gemma rimanda brividi lungo la schiena, ascoltare per credere.

Se One Step Up riprende un pò la spinta delle prime due tracks del disco, When You’re Alone (gemella di Two Faces) ci riporta tutti con i piedi per terra, mediante atmosfere tristi e rassegnate.

Il brano di chiusura, Valentine’s Day, è una piccola perla, che accorpa tutte le sensazioni che Tunnel Of Love è in grado di offrire e le spara direttamente al cuore; una chiusura a dir poco perfetta.

Tunnel Of Love è da considerarsi come una delle produzioni più coraggiose mai operate da Bruce Springsteen. Il discostarsi così tanto dalle sonorità che lo avevano fatto grande dimostra quanto questo artista guardi a fare ciò che gli detta il cuore, piuttosto a ciò che gli viene richiesto dalla massa; e non è assolutamente cosa da poco.

Chi critica questo ottavo disco del Boss semplicemente per la mancanza di una dose massiccia di sonorità rock ‘n’ roll necessita sicuramente di rivedere la propria opinione; Tunnel Of Love è un libro, colmo di storie incredibili ed affascinanti, ed esso va compreso ed assaporato mediante vari ed attenti ascolti, non può essere semplicemente sparato in macchina ed ascoltato superficialmente.

E ricordate che è molto meglio osare e fallire, piuttosto che fare il solito compitino per paura di sbagliare. Non sarà l’album più popolare del Boss, ma chi ha apprezzato profondamente Tunnel of Love porterà le sue malinconiche melodie per sempre dentro di sé.

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