#TellMeRock, i 46 anni di “If You Want Blood”, il primo live leggendario degli Ac/Dc

EDITORIALE – Nell’aprile del 1978 gli AC/DC avevano pubblicato Powerage, successore dell’ottimo Let There Be Rock e, soltanto pochi mesi dopo, decidono insieme alla casa discografica di realizzare il loro primo album live.
Lo scopo evidente era quello di cavalcare l’onda dell’incredibile successo della band ed immortalarla in uno stato di forma assolutamente straordinario.
Così il 14 ottobre di quell’anno esce If You Want Blood You’ve Got It, unico album live, ahimè, con il mai troppo rimpianto Bon Scott alla voce.
Con la line up storica gli AC/DC nel 1979 daranno alla luce ancora un immenso capolavoro, Highway To Hell, poi purtroppo il singer morirà a Londra il 19 febbraio 1980 lasciando un vuoto incolmabile.

La cover di If You Want Blood You’ve Got It è un po’ truculenta: il leader Angus è trafitto dalla sua chitarra ed è sanguinante mentre Bon continua imperterrito a cantare al microfono; sul retro del disco è visibile la batteria del gruppo ed il corpo disteso del chitarrista ormai senza vita!

Il disco, registrato durante il tour mondiale del 1978 e mixato agli Albert Studios di Sydney, è composto da dieci tracks che ripercorrono la favolosa carriera della band; la release, il cui unico difetto è costituito dalla breve durata, ha un sound pressoché perfetto anche perché il gruppo disponeva all’epoca di una strumentazione di livello.


Da evidenziare che i brani appaiono scollati tra di loro perché appartengono a concerti diversi.
Si parte alla grande con Riff Raff: dopo una breve introduzione di chitarra il pezzo si scatena in un ritmo trascinante dettato da un riff granitico al fulmicotone mentre uno straordinario Bon Scott con la sua inconfondibile acidula voce ammalia l’ascoltatore. Gli assoli di Young impreziosiscono ancor di più questa fantastica song.

Si prosegue con la bellissima Hell Ain’t a Bad Place To Be, uno dei piatti forti tratti da Let There Be Rock, dotata di un ritmo più pacato con i riff a farla sempre da padrone.


Bad Boy Boogie si presenta qui in una versione più lunga rispetto a quella originale per dare spazio ai formidabili assoli di Angus Young ed al suo immancabile spogliarello che lo ha reso tanto celebre.

Si stempera l’atmosfera con il blues graffiante di The Jack e con il pubblico a cantare insieme al mitico Bon. Da brividi!

Ma è solo un attimo di pausa: Problem Child, a mio avviso uno dei brani più belli mai incisi dal gruppo, stordisce l’ascoltatore con il suo incedere rabbioso.


Whole Lotta Rosie Rock ‘n’ Roll Damnation sono altre due perle in cui il ritmo è assolutamente predominante grazie al muro del suono prodotto da Malcolm Young, Phil Rudd e Cliff Williams.

Ancora un gran pezzo High Voltage, uno dei loro primi successi, con il pubblico entusiasta a cantare nuovamente a squarciagola.


Arriva l’immensa, potente Let There Be Rock un vero è proprio anthem dedicato al dio del Rock!


Conclude il disco una versione della veloce Rocker diversa da quella registrata in studio ma molto più incisiva.

If You Want Blood You’ve Got It dimostra inequivocabilmente che gli AC/DC sono soprattutto una live band in grado di esaltare gli spettatori come pochi gruppi riescono a fare.
In definitiva possiamo dire di trovarci di fronte ad un platter mastodontico, spettacolare, grezzo, travolgente, uno degli apici mai raggiunti nella musica rock per quanto concerne gli album live… e scusate se è poco!