EDITORIALE – “Ah, ma allora i Dire Straits sanno usare anche le tastiere”. Questa la prima ”fredda” accoglienza della critica al capolavoro assoluto Making Movies, pubblicato il 17 ottobre del 1980.
E’ la prova della maturità per Mark Knopfler e soci, che già nel loro omonimo album di esordio del 1978, avevano sfidato la tendenza musicale dedita alla scena post punk, recuperando un rock n’roll puro con richiami blues e anche in parte folk.
Ma nell’agosto del 1980 i Dire Straits sono in piena tempesta emotiva: David Knopfler – fratello di Mark e padre fondatore della band – decide di abbandonare i Dire Straits. Le possibilità sono due: fallimento totale o rinascita su nuove fondamenta. Mark Knopfler prende in mano le redini della formazione e porta la band verso la terza prova in studio.

Making Movies, pubblicato il 17 ottobre del 1980, suona come una somma delle migliori idee e delle eccellenti doti strumentali del gruppo. L’album consegna ai fan alcune delle hit più iconiche della band britannica: Tunnel of Love, Expresso Love e la favola moderna di Romeo and Juliet.
Proprio su quest’ultima l’ispirazione è palese: William Shakespeare. Ma quello che ha stupito tutti al primo ascolto di Romeo and Juliet, è la trasformazione della coppia da parte di Mark Knopfler: non più due innamorati disposti anche a morire pur di coronare il loro sogno di stare insieme, ma una coppia formata da una donna arida e dura e da un uomo che non ha paura di sembrare ridicolo e patetico nell’inseguire la sua amata.
Ma perché il leader dei Dire Straits aveva cambiato così pesantemente gli ingrediente di una delle più belle storie d’amore della letteratura mondiale? Semplice, perché era stato lasciato da Holly Beth Vincent, cantante della band Holly and The Italians, e il suo stato d’animo non era dei migliori. Non di certo la situazione ideale visto che, come suddetto, anche suo fratello David lo aveva in un certo qual modo “piantato”.
Inoltre, come se non bastasse, Mark Knopfler si era anche innervosito nel leggere un’intervista dove la sua ex diceva: “Io e Mark abbiamo fatto una scenata e ci siamo separati”. Ecco perché, in una strofa del pezzo, Romeo dice: “Mi avevi promesso qualsiasi cosa e ora dici, oh si Romeo, una volta facevamo delle scenate…”
A livello strumentale l’album mostra il meglio del genio creativo e delle abilità musicali di Mark Knopfler, il quale si diverte a variare dal melodico al blues, passando per il folk e fino a toccare il rock ritmato e arpeggiante in perfetto stila Dire Straits.
Il chitarrista però si diverte con classe, e tornando alla “critica” di apertura su un nuovo stile melodico, Knopfler ha l’abilità di servirsi del suono e dell’abilità delle tastiere di Roy Bittan – pianista di Bruce Springsteen e membro della E-Street Band
Questo spessore di suoni dà vita a canzoni di forte impatto come Tunnel of Love, (introdotta da un riarrangiamento del tema principale di The Carousel Waltz, tratto dal musical Carousel (1945) di Richard Rodgers e Oscar Hammerstein II) e la suddetta Romeo and Juliet.
Un impatto melodico trascinante e quasi da fiaba, coi suddetti brani che, soprattutto negli anni 80, finiranno in molte musicassette di “corteggiamento”.
Tunnel of Love è un brano connotato da una forte impronta narrativa, paragonabile a un breve romanzo in musica. Il testo della canzone – molto poetico – tratta temi quali la solitudine, l’incomunicabilità, l’amore come mezzo di evasione dalla quotidianità e il timore di soffrire.
I protagonisti della vicenda narrata nella canzone sono un giovane uomo e una giovane donna, entrambi soli e tormentati nel loro intimo da pene d’amore. Una sera, i due si incontrano in un luna park e si innamorano reciprocamente; alla fine della serata tuttavia si separano e tra loro non nasce alcuna relazione amorosa, probabilmente perché entrambi – pur provando sentimenti sinceri – sono frenati dalla paura di soffrire ancora
Ma Knopfler, come suddetto, vuole anche divertirsi oltre che sperimentare. Ed ecco che tornano i Dire Straits degli esordi nelle ritmate ballate rock n’blues di Expresso Love e Solid Rock, dove comunque appare forte anche la nuova tendenza country folk intrapresa dalla band britannica.
Solo sette le tracce ma tutte diventate brani cult. il disco della rock band britannica concorre decisamente nella categoria degli album più romantici di sempre. Making Movies è inoltre il primo lavoro discografico a portare i Dire Straits in cima alle classifiche mondiali. In Italia è stato l’album più venduto in assoluto nel 1981.
Solid Rock è una canzone che richiede un coinvolgimento notevole da parte di tutti i musicisti e si è affermata come una presenza fissa negli spettacoli dei Dire Straits: due distinte esecuzioni dal vivo del brano, caratterizzate da arrangiamenti più elaborati e passaggi strumentali più estesi rispetto alla traccia di Making Movies, sono state inserite negli album dal vivo Alchemy (tutte le edizioni) e On the Night (nelle sole versioni VHS e DVD: la registrazione – esclusa dal CD per ragioni di spazio – era stata originariamente pubblicata all’interno dell’EPT Encores)
Non stupisce dunque che Mark Knopfler sia uscito rinforzato da questa esperienza musicale più audace ed eccitante del solito (alla faccia della flemma inglese…), capace di vendere ben 8 milioni di dischi in tutto il mondo e di farsi rispettare anche dalla critica musicale.
Se anche voi provate lo stesso rispetto per i lavori dei Dire Straits questo è il disco da avere a tutti i costi, se non l’avete già, o da rispolverare, nel caso sia rimasto schiacciato sotto al peso delle noiose e derivative uscite rock degli ultimi anni impilate in bella mostra sugli scaffali di casa.