UIL FPL: “Al San Carlo di Potenza turni di guardia disorganizzati e pazienti ricoverati in reparti inadeguati”

POTENZA – La UIL FPL denuncia con fermezza le gravi criticità organizzative che investono diverse Unità Operative dell’Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo di Potenza, con ripercussioni pesantissime sia sulla sicurezza dei pazienti che sulle condizioni di lavoro del personale medico.

In molte strutture ospedaliere dell’Azienda, infatti, i turni di guardia medica vengono attualmente predisposti in palese violazione dell’art. 29 del CCNL dell’Area Sanità (2019-2021), aggregando arbitrariamente reparti appartenenti ad aree clinicamente non omogenee. Una prassi inaccettabile che costringe i medici a prestare servizio in contesti che esulano dalle proprie competenze specialistiche, compromettendo la qualità dell’assistenza e aumentando il rischio di errori clinici, soprattutto in situazioni d’urgenza.

A questo si aggiunge la diffusa pratica del ricovero dei pazienti cosiddetti “in appoggio”, ovvero collocati in reparti privi delle necessarie competenze e dotazioni per rispondere adeguatamente ai loro bisogni assistenziali. Una scelta operativa che risponde più a logiche di contenimento strutturale che a criteri sanitari, e che espone il personale a una pressione professionale insostenibile, con conseguente rischio di bur-nout e contenziosi legali.

Le sentenze dei tribunali – tra cui si richiamano la n. 292/2019 del Tribunale di Oristano e la n. 70/2021 della Corte d’Appello di Cagliari – parlano chiaro: l’utilizzo dei medici in mansioni non coerenti con la propria specializzazione è illegittima e rappresenta una grave lesione del diritto alla qualità del lavoro e della cura.

La UIL FPL ha formalmente diffidato l’Azienda, intimando la cessazione immediata delle turnazioni improprie e del ricorso indiscriminato ai ricoveri in appoggio. È tempo di dire basta a una gestione approssimativa che, giorno dopo giorno, mette a repentaglio la salute di cittadini e operatori.

Se non arriveranno risposte concrete entro 15 giorni, il sindacato è pronto a intraprendere ogni azione legale e di mobilitazione per la tutela dei lavoratori e dei pazienti.

La salute non si improvvisa. L’Azienda ascolti i suoi medici, rispetti i contratti e ristabilisca un’organizzazione equa, sicura e professionale.

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