LAURIA (PZ) – Un fiume silenzioso di persone che celebrano il ricordo di una ragazza che, attraverso i suoi esempi, il suo sorriso e i suoi preziosi consigli, ha lasciato un segno importante nell’intera comunità lauriota, anche nel cuore e negli animi di chi non ha avuto la fortuna di conoscerla personalmente.
A un mese dalla triste dipartita di Giovanna Pastoressa, Lauria si stringe attorno alla sua famiglia, e lo fa nella fiaccolata organizzata in sua memoria, al termine della messa celebrata dal parroco e soprattutto amico Don Nicola Caino.

Un abbraccio di luce che, sulle note di Lucio Dalla, percorre via Cairoli e arriva in Piazza del Popolo, dove la sua “Cara” risuona e commuove.
Tante le testimonianze, dalle amiche, che ricordano i sorrisi, le corse, gli orari da rispettare, gli abbracci e i tanti progetti ancora da realizzare, rotti troppo presto e ingiustamente in quella maledetta sera del 13 dicembre.
Poi si arriva sotto casa, e lì ci sono i cugini ad aspettare “Giovanna piccola”, come veniva teneramente chiamata, nei ricordi delle feste di famiglia, dei compleanni, degli anni spensierati e degli “gnocchi di nonna Giovannina da lavorare ad occhio”.

Il momento più commovente è quando papà Domenico, col cuore in mano, fa capire come da genitori si è orgogliosi di aver avuto Giovanna nella propria vita e di averla ancora a casa, viva nei ricordi e nell’affetto dei momenti trascorsi insieme da “brava figlia, brava sorella, brava fidanzata, brava amica e brava professionista”.
C’è Giuseppe, compagno di Giovanna, il quale la ringrazia per aver creduto in lui anche quando egli stesso aveva difficoltà a farlo, e di come, nella giusta capacità di dose e coraggio, seguiva il suo esempio per dare il meglio, ringraziandola, ancora una volta “per essere stato il suo compagno”.
Il ricordo delle colleghe del “Centro Risorse Emotive”, con la bellezza dell’umanità di Giovanna, sempre pronta a dare il giusto consiglio o apporto anche in momenti difficili. La purezza di un suo supporto per alunni e amici, nella naturalezza di chi ha dentro di sè, la dote innata di donare del bene.

Nelle parole di Padre Nello e nelle note finali della sua “Yellow”, compare la naturale vocazione di una comunità che si sente parte di un’unica famiglia, quella Pastoressa, unita nel ricordo sempre vivo e vivace di una ragazza che non smetterà mai di farci da esempio e guida.