‘Un agguato in piena regola, sulle auto dei tifosi del Melfi anche bambini’

POTENZA – E’terminata circa un’ora fa la conferenza stampa tenutasi in Questura sui tragici fatti di Vaglio e alla quale hanno preso parte il Questore di Potenza, Isabella Fusiello, il Procuratore capo di Potenza Francesco Curcio e il Procuratore aggiunto Andrea Cardea, presente ieri anche sul posto dell’omicidio.  

Confermata la pista dell’agguato ai danni dei tifosi melfesi i quali, come già detto dalla nostra redazione, erano diretti a Tolve dove la loro squadra era impegnata. Ad attenderli con una vera e propria imboscata quasi un centinaio di tifosi della Vultur, che hanno cercato di bloccare cinque auto su cui viaggiavano i tifosi gialloverdi. Sulle suddette auto, come ha confermato il Procuratore Curcio, viaggiavano anche bambini.

La morte di Fabio Tucciarello, tifoso rionerese tristemente deceduto ieri, è avvenuta a seguito di una “improvvisa accelerazione” della Fiat Punto guidata dal trentenne Salvatore Laspagnoletta. Tucciarello è morto così sbalzato sul parabrezza dell’auto che lo ha investito.

La vittima Fabio Tucciarello e la Fiat Punto che lo ha investito

Sono 25 le persone arrestate. 24 i tifosi della Vultur Rionero, il 25esimo è, come suddetto, proprio Salvatore Laspagnoletta, 30 anni, accusato di omicidio. Gli arresti disposti dalla Procura di Potenza sono arrivati dopo le indagini lampo avviate dalle forze dell’ordine. Una sinergia tra Carabinieri, Polizia, Procura e Questura. Tutti e 25 sono stati quasi 20 ore all’interno della Questura di Potenza. Alle ore 13:50 sono usciti a bordo delle auto della Polizia: sono stati divisi tra le carceri di Potenza, Matera, Salerno e Taranto.

Per i 24, le accuse sono a vario titolo, e variano dalla violenza privata fino al tentativo di lesioni, per passare poi al porto illegale di armi improprie in occasioni di trasferte di eventi sportivi, con diverse aggravanti. E con pene previste fino a 6 anni di carcere. Dagli accertamenti della Polizia, alcuni tifosi risultano aver ricevuto un Daspo negli anni scorsi, ma “nessuno aveva in atto Daspo”, ha confermato la Squadra Mobile.

Inoltre, proprio alla luce di ciò, gli inquirenti hanno sequestrato un vero e proprio arsenale in possesso dei tifosi della Vultur. Durante la conferenza stampa è stato sottolineato che “sono stati sequestrati bastoni, mazze, petardi, tirapugni. Una sorta di rituale tribale, erano in un punto strategico, incrocio per Tolve, dove i tifosi sapevano che dovevano passare gli altri tifosi”, ha sottolineato Curcio.

Parole dure da parte dal Questore Isabella Fusiello: “Persone del genere non possono essere definiti tifosi. Adesso auspichiamo nella collaborazione di tutti, anche dei Sindaci dei due paesi e delle due comunità, per evitare conseguenze ed ogni grave episodio. I servizi sui territori sono stati già intensificati”.

“Sono in corso – ha sottolineato il Procuratore Capo Curcio, – tutte le attività necessarie per fare definitiva chiarezza sull’accaduto. Invitiamo a chi ha partecipato alla rissa a farsi vivo, meglio che lo faccia da solo. Il nostro lavoro continua senza sosta”. “Vi era certamente una pianificazione, lo diciamo in base agli elementi che abbiamo”, ha concluso il Procuratore Capo di Potenza.

In conclusione, l’analisi anche del Procuratore aggiunto Cardea, il quale ha fatto il punto anche sui feriti: “Al momento non siamo riusciti ad accertare che vi sia stato un contatto tra le due tifoserie prima di Vaglio Scalo. Sicuramente crediamo che i tifosi siano stati pedinati. Dalla ricostruzione che abbiamo fatto, crediamo che prima l’auto abbiano tentato di fermarla, poi c’è stata una accelerazione improvvisa. La vittima è stata sbalzata sul parabrezza, dove ha avuto lesioni mortali”. “Per quanto riguarda i feriti, sono ricoverati al “San Carlo” di Potenza. Uno è grave, con 45 giorni di prognosi, l’altro invece risulta meno grave”.

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