Nel 2012 decide di lasciare la musica leggera e la sua formazione jazz, per dedicarsi a tematiche che sente più vicine e vere, come la sua indole sincera e combattiva.
Molti concerti per Unaderosa e il suo progetto etnico Renanera, che secondo giornalisti, critici musicali e soprattutto per il pubblico, rappresenta un Sud da riscoprire e riscattare.
I testi e le melodie di Unaderosa sottolineati da una ricerca in continuo fermento di suoni curati dettagliatamente da Antonio Deodati, sembrano regalare speranze e coraggio a coloro che hanno tanto bisogno di vita.
La teatralità di Unaderosa accompagna il pubblico e lo coinvolge attivamente durante tutto lo spettacolo, con la gestualità e il volto come “Diamanti e carbone” di Pasolini.
Nel 2018 la cantattrice è la protagonista musicale e attoriale, insieme ai suoi Renanera, su Rai Storia nelle otto puntate dedicate alla Basilicata.
Il 24 Settembre 2019 al Napoli Film Festival viene proiettata la trilogia di Nevio Casadio in cui Unaderosa recita un ruolo in Donne Lucane.
Negli altri due docu-film di Casadio ci sono le musiche Renanera e quelle originali realizzate da Antonio Deodati.

Nel Giugno scorso la cantattrice e il producer lucano, ritirano alla Camera dei Deputati a Roma, l’Italian Best Award-Premio Eccellenze Italiane, il più recente dei riconoscimenti che negli ultimi cinque anni hanno stimolato i due coniugi a non fermarsi nonostante le difficoltà.
I loro sacrifici, le rinunce e la continua ricerca, li portano a raggiungere buoni risultati.
Nel 2019 pubblicano due dischi a solo 20 giorni di distanza; con Vittorio De Scalzi (New Trolls) e Leon Pantarei, con le più eccellenti etichette world-music come CNI.
Sette dischi ad oggi, ma non si fermano e Unaderosa insieme ad Antonio Deodati, stanno ultimando Terra da cammenà, un foto libro con le tracce musicali realizzate per la docu-fiction Voci di una Terra di Federico Cataldi, di tutto ciò esiste un velo di segretezza ad oggi, nel mentre Una lavora al suo “romanzo” sulle Brigantesse e le Masciare, di cui il regista Federico Cataldi vede già una potenziale serie tv, ma per Unaderosa resta ancora “un sogno in alto mare”.
Diverse volte Una ha lavorato con Michele Placido e per lui ha pensato e scritto anche un ruolo “particolare” per un cortometraggio, anche qui però sa che i tempi “sono biblici” e si accontenta di avere almeno la fortuna di poter relazionarsi con grandi professionisti e continuare a crescere grazie anche al sostegno dei genitori in questo “viaggio assurdo e bizzarro”.
