Vie Blu del Lagonegrese ancora senza stipendi, la loro indignazione in una nota

POTENZA – Scoramento, malumore e rabbia: sono queste le sensazioni che provano gli addetti alla forestazione che, ancora una volta, e tramite la loro delegazione del lagonegrese tornano a farsi sentire per denunciare l’ assoluta mancanza anche di rispetto per la loro dignita’ di persone e di lavoratori.

“Siamo infatti giunti alla fine dell’anno solare e lavorativo e ancora, come al solito, non si hanno notizie delle spettanze della mensilità di novembre e di dicembre”, si legge in un comunicato in cui si fa riferimento anche al gesto estremo di un lavoratore potentino che lo scorso 23 dicembre aveva minacciato di darsi fuoco in protesta a ciò. “Ciò avviene quando si è impossibilitati a dare risposte alle proprie famiglie, costringendo la dignità di noi lavoratori ad essere portata all’estremo”.

La delegazione del lagonegrese torna poi ad appellarsi a politica e mondo sindacale, colpevoli, a loro avviso, di fare lo stesso gioco sulla loro pelle: “Ormai ci si rende conto di essere dei numeri senza personalità e senza dignità. La politica ci considera addirittura dozzinali nel tacito consenso di chi, invece di tutelarci, gioca con loro nelle stanze di potere, coi sindacati che sono la faccia della stessa medaglia con Consorzio e  Regione. Ci chiediamo se questa gente abbia un cuore, o se almeno sono fedeli a se stessi quando parlano ancora di un cambiamento che non si vede affatto, e che anzi è peggiore di quello dei loro predecessori”.

Gli operai parlano anche di organizzazione e controlli sul lavoro, oltre ad attaccare certe metodologie comunicative destinate a lasciare il tempo che trovano:

“Organizzazione e gestione sono assolutamente inesistenti, come anche i controlli e la considerazione per le persone e la loro dignità’. Delle belle parole e della solidarietà sbandierata da sindacati e Consorzio non sappiamo che farcene, soprattutto perché guidati da assoluto menefreghismo e poco rispetto per il nostro operato”.

Infine, l’ennesimo appello disperato per far luce su una situazione ormai diventata insostenibile: “Non possiamo fare altro che denunciare per l’ ennesima volta la grave situazione nella quale si trova la forestazione in Basilicata, nella speranza che qualcuno si passi una mano sulla coscienza, sempre se ne hanno una. Il nostro grido è affinchè la nostra battaglia e la nostra dignità umana e lavorativa non finisca nel dimenticatoio, anche alla luce dell’evento tragico di ieri a Monticchio. Il nostro appello” – conclude la nota – “è rivolto anche alle altre maestranze, le quali hanno l’obbligo morale e lavorativo di sostenere il nostro operato con forza e decisione. La partecipazione è vita, e solamente uniti possiamo dare un segnale forte di presenza a chi fa finta di ignorarci o, peggio ancora, umiliarci come essere umani e lavoratori”.