POTENZA – La rabbia e lo sgomento dei lavoratori Vie Blu si trasformano in azioni concrete per far sentire ancora una volta la loro voce.
Non solo il focus ormai diventato tristemente di routine sul ritardo degli stipendi, ma anche obiettivi su programmazione e progettazione lavorativa futura.
La delegazione delle Vie Blu del Lagonegrese ha convocato per martedì 14 gennaio, una riunione aperta con tutti gli addetti alla Forestazione presso la sala “Brancati” di Lauria a partire dalle ore 16 e, in una nota, spiegano peculiarità e punti di questo incontro.
“E’necessario” – si legge nella nota, “che si faccia squadra tra di noi in modo da creare un fronte unito nei confronti di una situazione diventata ormai intollerabile per la nostra dignità umana e lavorativa. Dove vogliono portarci, a fare azioni dimostrative estreme come quella del nostro collega potentino a fine anno scorso?”.
Chiaro il riferimento alla vicenda dell’operaio che minacciò di darsi fuoco lo scorso 23 dicembre a Potenza per denunciare il ritardo delle spettanze di novembre e dicembre, tra l’altro, ad oggi, non ancora arrivate.

Ma gli obiettivi, come suddetto, sono altri, e la delegazione Vie Blu le elenca chiaramente e senza risparmiare nessuno: “Non vediamo interesse nei nostri confronti da parte di nessuno, in politica maggioranza e opposizione si stanno dimostrando la stessa faccia della stessa medaglia, per non parlare del Consorzio di Bonifica e dei sindacati, sempre più impegnati a stringere accordi in stanze da cui non trapela nulla. L’incontro di martedì è volto proprio a questo – si legge – a mettere in circolo e unità le nostre forze al fine di creare una nostra associazione di tutela e salvaguardia della nostra professione e non solo, in cui chiediamo di essere ascoltati ai tavoli che contano e di far valere le nostre ragioni e i nostri diritti”.
Associazione che, a quanto scritto ancora nel comunicato, potrebbe portare a una manifestazione sotto la sede della Regione Basilicata nelle prossime settimane: “Ormai siamo disposti ad ogni azione, purché sia valorizzata la nostra dignità di essere umani e lavoratori, con una manifestazione che può arrivare fin sotto le porte di Via Verrastro, dove urleremo il nostro diritto ad essere trattati come persone normali e non come lavoratori dozzinali. C’è un silenzio assordante che vogliamo abbattere, e dobbiamo farlo per noi stessi, per le nostre famiglie e per tutto ciò di buono che il nostro operato ci porta quotidianamente a svolgere”.