LAURIA (PZ) – “Siamo all’ennesima presa in giro, è inaudito”. E’ quanto affermano i componenti della delegazione delle Vie blu del Lagonegrese (forestazione), che tornano a farsi sentire vista la mancata corresponsione della mensilità di luglio e nonostante le rassicurazioni da parte del governo regionale e dei sindacati di categoria. “E’ ora di finirla” – ribadiscono a gran voce i lavoratori che si sentono presi in giro ancora una volta, e constatano che “questa nuova amministrazione, dalla quale ci si aspettava un cambio di rotta, è stata capace purtroppo di fare peggio della precedente amministrazione Pittella che comunque a fine Agosto era stata in grado di elargire le somme atte al pagamento almeno della mensilità di Luglio”.
Ma le vie blu ne hanno soprattutto per l’assessorato all’ambiente guidato da Gianni Rosa, il quale nelle scorse settimane aveva rassicurato gli operatori sotto il profilo economico e lavorativo: “A cosa sono servite le dichiarazioni ultime a mezzo stampa dell’Assessore Rosa che nei giorni scorsi ha ribadito la certezza dell’avvenuta presenza delle risorse atte alla completa copertura per l’anno in corso, ossia di 58 milioni di euro? Non esiste limite alla mendacità allora? Ci chiediamo che fine abbiano fatto questi fondi”.
I lavoratori della forestazione, come si legge nel loro comunicato, confidavano in un cambio di rotta che doveva essere assicurato da una nuova compagine amministrativa che però ha deluso le aspettative e mal mantenuto le promesse elettorali. Ma la delegazione del lagonegrese ne ha anche per i sindacati, chiedendosi che partita stiano giocando e soprattutto da che parte siano schierate. “E’ cominciata già da tempo a vacillare la fiducia nei loro confronti perché ci aspettiamo un impegno maggiore che debba sfociare in azioni di lotta per avere ciò che ci spetta di diritto , il compenso per l’opera prestata. Ci domandiamo continuamente che fine abbia fatto la difesa del lavoratore, ci teniamo a ribadire un nostro concetto che mai abbandoneremo: cioè che i lavoratori devono essere la stella polare sia per la politica sia per i sindacati, perché dal lavoro dipende il sostentamento delle nostre famiglie e della nostra dignità dii uomini”.
La nota si conclude con un appello unitario alla “moralità e al dovere civico ed elettorale”, facendo leva nuovamente sulla dignità umana e lavorativa: “Gli attori politici e sindacali abbandonassero l’indolenza, la mendacità le lotte personali e di partito, e ritornino ad essere ciò per cui la gente li ha votati, cioè per perseguire il benessere e la dignità altrui. A noi di nomine o lotte intestine ci importa poco, vogliamo solo che sia ascoltato il grido di dolore di coloro che non sanno come sbarcare il lunario, ma che soprattutto non elemosinano nulla, ma chiedono solo il giusto compenso per il lavoro dignitosamente svolto”
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