#TellMeRock, 11 Aprile 1994: Supersonic, la nascita del mito degli Oasis

EDITORIALE – Regno Unito, metà anni 90. Il brit rock, ma tutta la scena musicale mondiale, è ancora rattristata per la dipartita di Freddie Mercury, con molti critici pronti a scrivere il necrologio del genere rock.

Ma è proprio nei momenti di difficoltà che il brit ha tirato fuori il meglio di sé: superato lo scioglimento dei Beatles, arrivarono i Pink Floyd, separati i Floyd ecco i Queen, morto il Re Mercury, ecco che arriva una band in grado di portare in alto non solo l’identità britannica, ma anche il suo essere “cool” (senza dimenticare gli immortali Rolling Stones) .

Un pezzo della suddetta cool Britannia di quell’epoca è ben rappresentato in un’opera che non manca certo di quella presunzione e supponenza che il popolo colonizzatore per eccellenza ha sempre trasmesso.

Era infatti l’11 Aprile di trent’anni fa, quando nelle radio rimbalza a un motivetto che più o meno recitava così: “I need to be myself/I can’t be no one else/ I’m feeling supersonic/Give me gin and tonic /You can have it all but how much do you want it? (Voglio essere me stesso, non potrei essere nessun altro, mi sento supersonico…. Ho reso l’idea?)

Era infatti l’11 aprile del 1994 quando uscì il singolo d’esordio degli OasisSupersonic“, brano portò la band al successo e a cambiare in modo netto i canoni del Brit rock e non solo.

Il singolo, contenuto nel primo album del gruppo “Definitely Maybe“, è nato grazie a Tony Griffiths voce del gruppo rock britannico “The Real People“.

All’epoca, gli Oasis si trovavano nello studio di registrazione Pink Museum di Liverpool, pronti a registrare “Bring It On Down“. Noel Gallagher canticchiava una melodia sul ritmo di Tony McCarroll e Paul Arthurs. A un certo punto fece il suo ingresso Griffiths, dicendo loro che la sessione improvvisata aveva tutte le caratteristiche di un singolo di successo. 

Tony prese parte anche alla registrazione della canzone: sono sue, infatti, le seconde voci in “Supersonic”.

I “The Real People” aiutarono gli Oasis all’inizio della loro carriera, offrendo loro un posto dove registrare i pezzi, il Dock Road a Liverpool. “Li stavamo solo aiutando perché è quello che fanno le band a Liverpool. Non credo sia lo stesso a Manchester, perché nessuno aveva mai fatto nulla per loro prima“, ha detto Griffiths. L’artista ha anche scritto il testo della canzone “Columbia“, contenuta sempre nell’album di debutto di Noel e Liam Gallagher .

“Supersonic” fu scritta in pochissimo tempo. Dopo l’intervento di Griffiths, infatti, Noel iniziò immediatamente a scrivere il testo della canzone. L’artista ricorda di averlo fatto in 10 minuti. 

Nel testo di “Supersonic” si legge: “I know a girl called Elsa, She’s into Alka Seltzer… She done it with a doctor on a helicopter“. Molti fan credevano che Elsa fosse esistita veramente e che fosse un riferimento della band alla prostituzione adolescenziale. Ma non era così: molti dei brani degli Oasis, come loro stessi hanno confermato, sono senza senso. Elsa era un Rottweiler con problemi di flatulenza di proprietà del cantautore inglese Dave Scott

Altra curiosità che riguarda il singolo d’esordio della band, è il loro primo riferimento ai Beatles. Gli Oasis erano fan sfegatati dei Fab Four e gli resero omaggio così: “Can I ride with you in your B.M.W? You can sail with me in my yellow submarine“. 

Ma c’è un secondo riferimento ai Beatles. La band ha registrato due video per la canzone, una per l’uscita nel Regno Unito e una per quella negli Stati Uniti. Nella versione britannica, li vediamo sul tetto di un magazzino, vicino Euston Road, a Londra. La scena aveva una sorprendente somiglianza con il concerto sul tetto dei Beatles del 1969.

Le somiglianze non finiscono qui. I critici degli Oasis credono che “Supersonic” sia molto vicina al singolo di George Harrison del 1971 “My Sweet Lord“, anche se Noel e Liam hanno sempre smentito la somiglianza. 

Avendo già mixato e registrato la maggior parte di “Definitely Maybe”, il gruppo non riusciva a mettersi d’accordo sul primo singolo dell’album, con il produttore Alan McGee che preferiva “Bring It On Down”. Non appena, però, sentì “Supersonic” cambiò subito idea. 

Agli americani è piacque moltissimo. “Supersonic” fu il primo singolo della band a colpire gli Stati Uniti, dove raggiunse il numero 11 nella classifica della Billboard Modern Rock Tracks, il 10 dicembre 1994.

In occasione dell’uscita, nel 2004, del DVD per celebrare i 10 anni di “Definitely Maybe”Noel Gallagher definì il singolo d’esordio il suo preferito in assoluto, e continua a suonarlo con i Noel Gallagher’s High Flying Birds

La copertina del singolo, con due scatti di uno studio – uno con la band e uno senza – è stata fatta da Michael Spencer Jones. Il lavoro del fotografo è diventato un appuntamento fisso nei dischi degli Oasis. Forse il più famoso è la copertina di “(What’s the Story) Morning Glory?

L’iconico basso elettrico, presente nella copertina del singolo, è appartenuto a Johnny Marr, chitarrista degli Smiths, dal 1982 al 1987. Noel fu profondamente influenzato dalla sua musica, lo definì un mago e di lui affermò che “è unico, non puoi suonare ciò che suona“.

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